L'Unione Via Lattea adegua lo Statuto: gli assessori si dimezzano, due i rappresentanti delle minoranze

L'Unione Via Lattea adegua lo Statuto: gli assessori si dimezzano, due i rappresentanti delle minoranze
Mercoledì 14 Luglio 2021 - 15:43

Assessori dimezzati, da sei a tre, vale a dire il presidente più altri due membri in Giunta, che prima tutti i sindaci dei sei Comuni aderenti o loro delegati. Si può dire che invece raddoppino, ma solo da uno a due, i consiglieri rappresentanti delle minoranze dei sei Consigli Comunali. È la modifica dello Statuto dell'Unione dei Comuni olimpici-Via Lattea già approvata in Giunta. L'esame del Consiglio è in calendario per martedì 20 luglio.

La decisione è stata presa dopo gli esposti presentati presso il Comune di Sestriere, l'Unione stessa, e la Prefettura, dai consiglieri di minoranza di Sestriere Andrea Colarelli e Alberto Paleardi, che sono poi scaturiti in un parere del Ministero dell'Interno sostanzialmente favorevole alle loro istanze. Principalmente, appunto, la mancata rappresentanza di tutte le minoranze in seno al Consiglio e la corrispondenza tra "controllato" e "controllore", vale a dire tra i membri della Giunta e quelli del Consiglio, essendo tutti e sei i medesimi. Inoltre i consiglieri contestavano la legittimità della nomina dei rappresentanti delle minoranza da parte della conferenza delle minoranze appositamente convocata, e non dai Consigli comunali, come indicherebbe la legge.

Sui primi punti è stato posto un correttivo: la Giunta non corrisponderà più esattamente con la maggioranza consigliare, e i rappresentanti delle minoranze saranno di più, ma comunque non in rappresentanza di tutti i Comuni e saranno sempre nominati dalla conferenza delle minoranze.

«Riteniamo di aver soddisfatto anche il parere del Ministero - commenta il presidente dell'Unione Maurizio Beria D'Argentina -. Credo che a questo punto non ci sia più niente da dire. Ci abbiamo perso tanto tempo ma abbiamo preferito chiudere la questione. L’idea che si debba avere un Consiglio dove tutte le minoranze rappresentate non credo sia praticabile, si tornerebbe a consigli con un membro di minoranza più due di maggioranza per ogni Comune. Immaginate le Unioni di bassa valle con quindici Comuni».

Questione tutt'altro che chiusa per Colarelli e Paleardi che sollevarono la questione, poi inoltrata autonomamente dalla Prefettura al Ministero: «Una netta retromarcia da parte del Presidente dell’Unione e del Presidente Uncem che avevano dichiarato che il parere ministeriale non è vincolante, e che avrebbero modificato lo Statuto solo a seguito di una sentenza del TAR - commenta Andrea Colarelli -. Invece alla fine sembra sia stata sufficiente una nostra Diffida ad Adempiere in cui abbiamo chiesto l’applicazione integrale delle indicazioni dettate dal parere del Ministero dell’Interno (quindi la nomina di un consigliere di minoranza di ogni Comune e nessun componente della Giunta presente anche in Consiglio). Comunque rimaniamo in attesa di vedere le modifiche statutarie che saranno apportate in sede di Consiglio dell'Unione, e di conseguenza valuteremo se saremo soddisfatti o se saranno necessarie eventuali nostre future azioni».

 

l.p.
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Paola Molino