Frossasco: il palo porta-antenne è diventato un caso pilota

Frossasco: il palo porta-antenne è diventato un caso pilota
Venerdì 19 Giugno 2020 - 11:36

Il palo porta antenne di Frossasco (installato all'incirca un anno fa in un'area adiacente al cortile delle scuole) è diventato un caso di interesse nazionale. Su una quarantina di realtà da tutta Italia, il Comitato Rodotà ha scelto la segnalazione giunta dal Comitato Uniti in Val Noce per un futuro sostenibile come «causa pilota nell'interesse delle generazioni future per ottenere la piena applicazione del principio di precauzione nel nostro ordinamento giuridico». Gli attivisti frossaschesi e il Comitato Rodotà hanno presentato giovedì mattina un ricorso civile urgente - è il primo in Italia di questo tipo - nei confronti di Topix (che ha in gestione il palo), Comune di Frossasco e Città Metropolitana. I ricorrenti chiedono «di arrestare qualsiasi installazione e accensione delle antenne sino alla presentazione di uno studio completo e indipendente, con illustrazione della tecnologia che si intende attuare e del suo impatto sulla salute». Mentre il sindaco Federico Comba continua a ripetere che «al momento non ci sono richieste di installare su quel palo tecnologia 5G», il Comitato Uniti in Val Noce ha diffuso questa mattina una breve nota in cui ribadisce che «ancora non è stata data risposta alla petizione presentata nel mese di dicembre per richiedere lo spostamento del palo, lontano dalle aree sensibili e dalle abitazioni». Il Comitato aggiunge: «Il motivo della preoccupazione nasce da documenti poco chiari, in cui non vengono specificate le caratteristiche e il numero delle antenne che possono essere posizionate sul palo. In particolare, preoccupa il fatto che le frequenze delle antenne possano spaziare da 5GHz a 80GHz, campo tuttora inesplorato per quanto riguarda le implicazioni biologiche».

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Paola Molino