Pastori, turisti, lupi e maremmani: l'alpeggio si fa stretto

Li chiamano Fiocco, Nuvola, Nebbia. Come il cane di Heidi, che però era un S. Bernardo. Enormi, bianchi, pelosi, lo sono anche i pastori maremmani, custodi delle greggi sempre più frequenti sulle nostre montagne.
Forti e fieri. Da piccoli sono batuffoli giocherelloni. Da adulti, meglio non mettere alla prova la loro aggressività.
Lo sa bene la ciclista che in sella alla sua mtb se li è trovati alle calcagna sulla strada militare di Conca Cialancia, in Val Germanasca. «Temevo mi azzannassero il polpaccio». Lo sa quella mamma che durante un pic-nic ai laghi del Laus (Parco Orsiera) si è vista piombare un maremmano sul… panino che il figlioletto aveva appena messo in bocca. Lo sanno i due escursionisti morsicati in giugno in Val Troncea.
Eppure, ci ripetono, i maremmani stanno facendo solo il loro mestiere. Custodire le greggi. Più nello specifico, difenderle dal lupo. E qui, si apre un mondo. Intriso di pregiudizi e interessi che troppo spesso confliggono. … (approfondimenti nell'edizione in edicola)

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Paola Molino