Mille pinerolesi con il fiato grosso per i famigerati titoli argentini

Sono giornate cruciali, e se vogliamo dolorose, per i tanti possessori dei famigerati titoli di Stato argentini emessi tra il 1990 e 2000 e mai onorati (tecnicamente in default dal 2001) a causa della crisi che travolse l'Argentina. In Italia furono circa mezzo milione ad acquistarli, tra questi un migliaio di pinerolesi per un valore stimato di circa 25 milioni di euro.
Giorni cruciali dicevamo, poiché il 7 giugno scade il termine ultimo per aderire all'offerta pubblica di scambio proposta dal Governo argentino per sanare il debito. Si tratta del secondo tentativo portato avanti dall'Argentina di chiudere il contenzioso: il primo risale al 2005 ma, almeno in Italia, non ottenne molte adesioni. Questa volta le cose dovrebbero andare diversamente, anche se l'offerta non è certo più vantaggiosa rispetto a quella precedente. Il fatto è che il tempo passa, e in assenza di una vera e propria azione dei Governi mondiali, compreso quello italiano, per far valere le ragioni degli investitori, è sempre più reale il rischio di ritrovarsi in mano carta straccia.

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Paola Molino