Il voto di domenica peserà sulla città

Leader e schieramenti politici vanno alla conta guardando al Municipio
Chi porterà a casa più voti potrà sperare di modificare i rapporti di forza

È probabile che il voto di domenica per l'elezione del Consiglio regionale peserà fortemente sui rapporti di forza in rapporto alla consultazione elettorale del prossimo anno, per il rinnovo del Consiglio comunale di Pinerolo. In modo particolare per due motivi principali: la vicinanza con il voto per la rielezione del sindaco e per i tanti nodi politici ancora da sciogliere sia in un campo che nell'altro.

Insomma, potremmo definirle pre-Primarie. Nel senso che il consenso ottenuto dai candidati o da aree vicine a certi personaggi peseranno in senso rafforzante o penalizzante per l'uno o per l'altro leader locale nelle future trattative per la formazione di maggioranze e liste.

L'esempio che subito viene alla mente è quello del "moderato" Giuseppino Berti. Tutti ricorderanno che a settembre venne allontanato dalla Giunta Covato, perché non più in sintonia con l'operato del sindaco e per le troppe assenze in Giunta e in Consiglio. L'episodio ebbe come conseguenza l'abbandono del Pd da parte di Berti, che aderì al partito dei Moderati. Oggi i Moderati a Pinerolo sono all'opposizione. Tornando alle vicende di oggi: se Berti in città riuscisse ad ottenere un ottimo risultato, nell'ordine di almeno un migliaio di voti, per il sindaco e per il Pd di Pinchiaroglio diverrebbe ben difficile tenerlo fuori dalle trattative per le prossime elezioni di Pinerolo. Peggio ancora sarebbe la posizione di Covato se il suo candidato di riferimento in Regione, Peveraro, dovesse fare un flop in città. Naturalmente il discorso si capovolgerebbe in caso di un risultato sfavorevole a Berti & C.: probabilmente sarebbe l'uscita di scena di quest'ultimo.

In lizza per le Regionali, questa volta nel Pd, c'è un'altra transfuga della Giunta Covato, l'ex-assessore al Bilancio Magda Zanoni. Lei continua a dire di non essere più interessata a rientrare in Municipio, ma tant'è, mai dire mai, e poi il suo risultato non sarà indifferente per gli equilibri all'interno del Pd di Pinerolo.

Anche nel centrodestra hanno le loro gatte da pelare. Sono ormai anni che a Pinerolo non si riesce ad identificare una chiara leadership. In campo ci saranno Bolla e Bonansea, di nuovo ai ferri corti dopo la pace siglata alla vigilia delle elezioni provinciali, terminata un minuto dopo la chiusura delle urne. Emilio Bolla, si sa, ha in mente un suo progetto: formare una grande lista civica aperta a tutti e lanciare come candidato a sindaco il consigliere Andrea Chiabrando. Un progetto destinato a naufragare se il nostro uscirà sconfitto dalle urne. Intanto intorno a lui le altre componenti Pdl vanno alla conta: c'è l'area di Forza Italia delle origini - Riva, Camusso, Rivò - che punta sul cavallo Ferrero e che probabilmente guardano con interesse alle mosse dell'amico di sempre Berti. Elvi Rossi, uscito male dalle elezioni provinciali, resta fermo un turno, ma al solito si sta spendendo per la rielezione in Regione di Angelo Burzi. Se le cose andranno bene potrà avere slancio per un'eventuale sua candidatura a sindaco di Pinerolo, anche se lui nega di esserne interessato. Un buon risultato per Bonansea consentirebbe invece alla componente di Alleanza nazionale di avere un ruolo nella conduzione del Pdl e nella gestione delle elezioni a Pinerolo, in caso contrario verrà spazzata via.

Da seguire anche l'Udc: alle prossime elezioni a Pinerolo vorrà tentare di fare da ago della bilancia, ma a portare avanti il gioco probabilmente non sarà l'attuale segretario Aymar. Infine l'esito del voto ci dirà se il futuro della Lega nel Pinerolese avrà il volto di Angeleri oppure di Cristina Corda.

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Paola Molino