«E io rifaccio la canonica»

Il nuovo parroco: «Il mio futuro è a Porte»
Aperto un conto - Progetti sul fotovoltaico

PORTE - «Dio costruisce sulle macerie». Lo ripete più volte don Michele Carobello, mentre apre porte di legno su stanze vuote e fatiscenti, dentro la canonica di Porte. Per una decina d'anni la parrocchia ha avuto reggenti più o meno precari. Pochi gli investimenti. Al contrario don Michele pensa di restare (dice che «la questione è capire qual è la volontà di Dio») e inizia a progettare.

Non pensiamo al freddo che c'è nella casa parrocchiale. Pensiamo piuttosto alla bellezza e alle dimensioni di una struttura che ha bisogno di un intervento in tempi abbastanza brevi. I locali ci sono e sarebbero molto belli, «interessanti specialmente per la comunità - continua il parroco -. C'è un salone che si potrebbe usare per riunioni non solo di chiesa». È il vecchio cinema-teatro, 170 metri quadri, dove già in passato i portesi erano soliti riunirsi. Poi c'è la zona del catechismo, dove servono i servizi igienici e il riscaldamento; e le stanze, tante. Alcune ora accolgono don Michele, anche se le infiltrazioni nel soffitto gli hanno fatto un bel regalo di Natale, quando si trovò tutti i vestiti a mollo nell'armadio a muro. Altre, al piano superiore sarebbero adattissime a diventare un alloggetto, anche se ora sono vuote e da risistemare, impianti compresi.

La chiesa di S. Michele Arcangelo (almeno quella!) non presenta grossi problemi, ma la sua manutenzione costa e le offerte mediamente raccolte in un mese si aggirano sui 300 euro. «Con quelle cifre non possiamo mica pensare di restaurare anche la casa parrocchiale», si rammarica un po' don Michele, che però trova la via nella convinzione che «il Signore ama chi dona con gioia». Così ha lanciato una raccolta fondi che si chiuderà tra un anno preciso e ha pure aperto un conto specifico (Iban IT 08Z 03268 52420 0248 9334 3150).

Ovviamente ha coinvolto l'Amministrazione comunale, che si è detta disponibile ad appoggiare l'iniziativa. Inoltre ha già contattato dei tecnici dell'Enel per valutare un progetto per mettere pannelli fotovoltaici sul tetto e nei terreni retrostanti: «Chi pensa di poter aiutare - conclude don Carobello - ora può devolvere un'offerta».

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Paola Molino