«Visitate musei e gallerie, l'arte ci rende migliori»

Il collezionismo d'arte, un lusso ancora per pochi o una passione vivibile anche senza mezzi?
A Vigone un esempio particolare e riuscito di collezionismo diffuso - Ma basta entrare in pinacoteca per possedere capolavori

«Appena l'uomo ha trovato uno strumento per graffiare la roccia, ha iniziato a inciderla, segno che l'arte è un bisogno primordiale dell'uomo». A parlare così è Filippo Zuccarello, gallerista a Pinerolo, collezionista inguaribile come lui stesso ama definirsi, pittore e profondo conoscitore della materia artistica (nel 2011 festeggerà i 40 anni di attività). Ma soprattutto, lui l'arte la ama di passione viscerale.

Lo incontriamo nella sua galleria di vicolo Bernezzo, un piccolo, splendido museo nel cuore della vecchia città. «L'arte è cultura, è l'essenza dell'umanità, ed è già da piccoli che bisogna incontrarla e conoscerla». Un invito esplicito a portare i bambini ai musei, «e vedrete che verranno su diversi: l'arte fa crescere meglio; io porto sempre i miei due nipoti con me in giro per musei», afferma convinto.

Il "nostro" gallerista ha accompagnato tanti pinerolesi (e non solo) lungo il cammino impervio e non privo di rischi del collezionismo d'arte: «Di solito cercano firme consacrate della pittura piemontese, penso a Delleani, Pittara, Fontanesi e tanti altri; pochi si rivolgono ad un collezionismo nazionale, ma in questo caso occorrono mezzi finanziari più potenti». Nell'immaginario collettivo molti fanno coincidere il collezionismo con l'opera di grande valore, «ma nella realtà, tra i collezionisti autentici non è così: l'iconografia di un dipinto è guardata per la bellezza che porta con sé, indipendentemente dal suo valore economico. Pochi - sottolinea Zuccarello - vogliono speculare con l'arte, piuttosto considerano il quadro un bene rifugio».

Sofia D'Agostino (continua)
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