TRANA - Riapre il micronido, dopo un periodo di stop. Il Comune ha infatti firmato la settimana scorsa la convenzione con l’associazione “Uno per tutti” con sede a Giaveno, che subentra alla precedente cooperativa e che riaprirà i locali a partire da fine mese.
Gli spazi di via Carducci 1, nell’edificio “Colla”, si chiameranno “Giro girotondo” e saranno a disposizione di bimbi dai tredici mesi ai tre anni.
VAL SANGONE - Il maltempo ha giocato lo scherzo più beffardo alle manifestazioni carnevalesche di valle: la neve ed il freddo hanno fatto saltare il primo degli appuntamenti che era in programma per il fine settimana scorso a Reano. La rappresentazione teatrale che era prevista per sabato 4 sera nella palestra della scuola con la compagnia tranese dei "I fan-panen" è rinviata a data da destinarsi. Non sarà recuperata, invece, la sfilata dei carri allegorici, che quest’anno avrebbe dovuto festeggiare il trentesimo compleanno.
GIAVENO - È ancora in carcere la 34enne che giovedì scorso ha cercato di uccidere il figlio e di togliersi la vita. Maria e il figlio Umberto, di 12 anni (i nomi, naturalmente, sono di fantasia per evitare ogni riconoscimento), sono stati trovati da una collega della donna in casa, abbracciati stretti nel letto.
GIAVENO - I residenti della borgata Villanova non vogliono che nella loro zona sorga un poligono di tiro e si mobilitano: «È troppo vicino alle case, vogliamo che i paraggi restino verdi e tranquilli».
L'iniziativa è della Mikra, società torinese che realizza poligoni di tiro in tutta Italia, per conto delle varie Forze dell’ordine: «Cerchiamo il dialogo e non la contrapposizione - assicura l'amministratore delegato Girolamo Minniti -. Il poligono risponderà ad elevati standard di sicurezza». (approfondimenti nell'edizione in edicola)
GIAVENO - Dovrebbe partire intorno al 22 febbraio, dopo le vacanze di Carnevale, la sperimentazione del thermos in due scuole cittadine, una per Circolo: la Monti di Ponte Pietra e la Crolle. I genitori dei bimbi che frequentano il modulo avevano infatti chiesto di poter portare da casa il cibo per evitare il costo dell’assistenza mensa, fissato in un euro al giorno. Alcuni di loro hanno ritirato i bimbi dal servizio portandoli a mangiare a casa, soluzione però scomoda per chi lavora. (approfondimenti nell'edizione in edicola)
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