PINEROLO - Spireranno aure poetiche dannunziane, a 72 anni dalla morte del famoso autore del romanzo "Il piacere", alle 21 del prossimo martedì 23, nel teatro Sociale di Pinerolo.
L'Accademia di musica cittadina ha infatti in programma, come quinto appuntamento del suo cartellone concertistico, lo spettacolo "Van gli effluvi delle rose", protagonisti gli attori Ugo Pagliai e Paola Gassman.
«Per me la musica è la vita, perché assorbe tutte le mie energie emotive, mentali e psicologiche. Adesso è così, è la mia ragion d’essere. Forse domani tutto cambierà».
Alessandro Marchisone, un 22enne di Vigone, non ha dubbi. Anche se si rende conto che le sue parole sono totalizzanti: «Lo so che tutto ciò può essere un limite, anche nei rapporti interpersonali, ma la mia vita la vedo in quella direzione».
Tra gli "Antiquari a Venaria" c’è anche Filippo Zuccarello con la sua galleria "Il Portico" di Pinerolo, che nel 2011 festeggerà i quarant’anni di presenza in città.
Il bagnolese Claudio Fenoglio, classe 1976, ha iniziato la carriera al Regio nel 2007 con il Coro di voci bianche per le opere "Anna Frank" e "Cenerentola", nel 2008 Maestro del coro per "Tristan und Isolde", "La Boheme" e "Carmina Burana" ed ora condivide il palco con Gabbiani, ma presto il ruolo di Maestro sarà solo suo. (approfondimenti nell'edizione in edicola)
PINEROLO - Ritorno alla sala "Cerutti Bresso", alle 21 di martedì 19, per il secondo appuntamento della stagione concertistica dell'Accademia di musica.
Questa volta, dopo il pianista spagnolo Achùcarro, sarà la volta di uno dei più prestigiosi complessi cameristici italiani, il quartetto d'archi della Scala di Milano, cui si affiancherà la viola di Danilo Rossi, esecutore ben noto alla vita formativa dell'Accademia pinerolese, che Riccardo Muti volle a ricoprire il posto di prima viola del teatro milanese (che ancora oggi è suo).
Quando il filosofo Nicola Abbagnano, teorico dell'"esistenzialismo positivo", scelse il vigonese Giovanni Fornero per aggiornare il suo manuale della Paravia, il mondo accademico manifestò non poca sorpresa.
Eppure la sua decisione fu lungimirante, visto che quel testo di filosofia è ora il libro di gran lunga più diffuso nella scuola italiana. (approfondimenti nell'edizione in edicola)
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