Classica passerella bianconera a Villar Perosa, 3 a 1 per una festa incontenibile

14/08/2019 - 18:32

Accompagnato da un carico di ritualità unico nel suo genere, l’happening villarese della Veccchia Signora porta al centro della Grande Ribalta Bianconera il piccolo impianto di paese intitolato a Gaetano Scirea, dove un anno fa atterrava il marziano CR7. Riecco Gigi Buffon, habituè da queste parti dove c’è chi fa conoscenza per la prima volta con la classica della Valchisone e passa dall’ovatta della Continassa ad un contatto diretto con i sostenitori, molti dei quali si sono fatti chilometri e chilometri per non mancare alla partitella contro la Primavera, lasciando in secondo piano il peso specifico relativo di un match in famiglia non per caso, appunto perché qui la potenza catalizzatrice non è fatta di blasone avversario, piuttosto anch’esso prerogativa su cui in casa juventina si può a pieno titolo contare come valore aggiuntivo.

CACCIA ALL'AUTOGRAFO, DYBALA OSANNATO

E sono mani protese per un autografo, concesso con disponibilità anche sotto la ferrea scorta della security. Se la Juve se la canta e se la suona, almeno oggi, non riguarda le cavalcate trionfali che hanno prodotto otto scudetti di fila. Mancano i clamori del 2018, questo è indubbio, De Ligt e CR7 sono fermati da lievi problemi fisici, eppure quando parte l’inno e c’è il giro di campo con i trofei stagionali, Supercoppa Italiana e Coppa del Campionato, avanzano Giorgio Chiellini e Leo Bonucci. Ed allora la barriera che separa gli spogliatoi pavesati di bandiere ed il classico villarese viene definitivamente abbattuta, anche oggi che qualcuno si è accontentato del saluto da dietro i vetri scuri dei nomi più in vista di un organico tradizionalmente granitico di stagione in stagione quanto giocoforza camaleontico, se si pensa ad “esuberi” di lusso come quelli annunciati.

CUADRADO GOL ALLE 18'06, GIA'ORA DELL'INVASIONE

A proposito, per la cronaca, rete iniziale siglata da Dybala, prima del pareggio da parte dei ragazzi allenati da Zauli. Ancora il numero 10 argentino realizza il 2 a 1 con cui si va al riposo, concitati momenti che costringono agli straordinari la sicurezza. Alla fine si premiano i partecipanti al 14° Memorial Gianni Agnelli per esordienti, vinto da Baveno su Viareggio e Pinasca. Prato verde circondato dalla pista d’ateltica in terra rossa calcata da nobilissimi tacchetti nel corso dei decenni, nel luogo legato a filo doppio con la famiglia Agnelli. Ci sono i suoi nipoti, il presidente Andrea Agnelli ed il cugino John Elkann, al vertice di Fca, a portare avanti la tradizione anche in un’epoca alla quale sarebbe ingiusto chiedere le famose esternazioni pronunciate a Villar Perosa dall’Avvocato.

APPLAUSI VERSO IL CAMPIONATO E RICHIESTE DEI TIFOSI

Taccuini aperti e la stagione poteva iniziare, con titolisti dei giornali appagati, senza che il precampionato juventino avesse conosciuto altri episodi. Comunque importanti le dichiarazioni del dg Fabio Paratici, improntate ad una sottolineatura della validità delle scelte operate (De Ligt in primo luogo) Tra gli 8200 accorsi a dieci giorni dall’inizio del campionato, c’è chi applaude per un senso di gratitudine quelli che sono in odore di nomination, altri lo fanno più convintamente e c’è sempre chi con tono categorico si spinge a suggerire questo o quell’acquisto al board nelle tre settimane che mancano alla fine del mercato. Il set si chiude e ci vuole ancora un po’ prima che si riguadagni la placida atmosfera ferragostana. Tappa ristoro o alla bancarella con le nuove maglie esposte. E non dite che Villar non è rito.                                                                                                                                                                                                                                                                                          Aldo Peinetti