Alluvione: dal Consiglio dei ministri altri 14 milioni di euro, Comuni sommersi dalle urgenze

Alluvione: dal Consiglio dei ministri altri 14 milioni di euro, Comuni sommersi dalle urgenze
Sabato 10 Maggio 2025 - 12:09

Ai 4.800.000 euro stanziati per i Comuni alluvionati del Piemonte lo scorso 25 novembre 2024, quando è stato dichiarato lo stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici dei giorni 4 e 5 settembre 2024 per una lunga lista di Comuni piemontesi il Consiglio dei Ministri ha integrato lo stanziamento di risorse con ulteriori 14.250.000 euro.

La delibera firmata dalla presidente Meloni e dal ministro Musumeci è datato 9 aprile e sta girando in questi giorni tra gli amministratori dei Comuni, che attendono quei soldi per il tramite della Regione Piemonte con estrema ansia per l’avvio degli interventi più urgenti, che in realtà si sono già organizzati a progettare e finanziare vista l’impossibilità di aspettare in situazioni di pericolo e disagio per la popolazione, anche senza ancora conoscere quali specifici interventi saranno certamente finanziati.

La cifra complessiva di una ventina di milioni di euro è fondamentale ma certamente non sufficiente. Giovedì sera il sindaco del solo Comune di Villar Perosa Marco Ventre ha presentato alla popolazione progetti urgenti per circa 5 milioni sommando il nubifragio del 4-5 settembre con quello successivo del 17 aprile. Ma Villar Perosa è solo l’ultimo Comune in ordine alfabetico di 48 Comuni colpiti nella città Metropolitana di Torino più tre nella Provincia di Vercelli.

I Comuni elencati della relazione dal Dipartimento di Protezione Civle nazionale su cui si è basata il Consiglio dei Minisitri sono quelli di Ala di Stura, Balme, Balangero, Bussoleno, Cantoira, Cavour, Chialamberto, Chivasso, Cintano, Cirie', Coazze, Cuorgne', Feletto, Fenestrelle, Front, Giaglione, Gravere, Grosso, Groscavallo, Inverso Pinasca, Lanzo Torinese, Lemie, Mathi, Mattie, Mompantero, Noasca, Nole, Novalesa, Oulx, Pancalieri, Perosa Argentina, Pinasca, Pinerolo, Pomaretto, Pont Canavese, Porte, Roure, Rubiana, San Carlo Canavese, San Francesco al Campo, San Germano Chisone, San Maurizio Canavese, San Pietro Val Lemina, Usseglio, Vauda Canavese, Venaus, Villanova Canavese e Villar Perosa della Citta' metropolitana di Torino e di Alagna Valsesia, di Campertogno, di Mollia e di Scopa della Provincia di Vercelli.

Lo stanziamento si è basato sugli esiti dei sopralluoghi effettuati nei giorni dal 4 al 7 febbraio 2025 dai tecnici del Dipartimento della protezione civile congiuntamente ai tecnici della Regione Piemonte e degli enti locali interessati, attaingendo dal Fondo per le emergenze nazionali.

 

IL CASO DI VILLAR PEROSA

La serata di giovedì 8 maggio al Cinema di Villar Perosa sui danni delle alluvioni.

La serata di Villa Perosa, il Comune più colpito della Val Chisone dal punto di vista dei danni materiali (a Pramollo il collasso della strada Provinciale ha isolato oltre 150 persone) ha messo in luce alcune situazioni molto critiche che si sono sommate nei due eventi alluvionali.

Nel corso della serata di giovedì scorso moderata dall'Eco del Chisone la Giunta villarese ha presentato i progetti più urgenti per far fronte a pericoli, rischi e disagi non prorogabili. Per il primo episodio (5 settembre 2024) la somma complessiva è di 3.324.949 euro per 13 interventi oltre i lavori eseguiti in somma urgenza con le ruspe nei rii quella notte. Stanno partendo ora i primi grandi interventi. Per il secondo episodio (17 aprile 2025) per 13 frane oltre i lavori eseguiti in somma urgenza sono stati calcolati oltre due milioni.

La situazione è molto critica per tutti i Comuni. Diversi altri sindaci sono intervenuti a testimonianza della stessa situazione. Avanzi di amministrazione, anticipazioni di cassa e debiti fuori bilancio non bastano a far fronte nemmeno lontanamente senza i finanziamenti ministeriali tanto attesi tramite la Regione Piemonte.

Rende l'idea una situazione nello specifico caso villarese. Alcune aree del territorio, in particolare quella di via dei Muretti con le bogate presenti, hanno la principale via di accesso bloccata dalla caduta di massi sulla strada (che non può essere riaperta, ha spiegato il Comune, se non con un intervento che è stato progettato e quantificato in 700mila euro). «La Regione ha detto che questo intervento non entrerà nelle somme uirgenze perché c’è un’altra via di accesso» ha detto il sindaco. L’altra via non solo è più lunga ma è colpita da molte frane nel tratto della borgata Frieri e nel tratto della strada di Pra Martino, tanto che su quella strada invece è stato fatto intendere che ci si possa aspettare il riconoscimento della somma urgenza. La classificazione di urgenza anziché “somma urgeneza” non consente di operare nell’immediato con ordinanza e prevede tempi molto più lunghi. La sistemazione della strada principale rischia di slittare alla ricerca di bandi negli anni prossimi. Un esempio di come la situazione sia molto complessa e di come le risorse limitate costringano a scelte comunque dolorose.

Approfondimenti sul caso villarese sull’Eco del Chisone in edicola mercoledì 14 maggio, disponibile anche nella versione digitale (clicca qui per accedere o abbonarti).

Luca Prot
Foto di Marco Gallian
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Paola Molino