Pinerolo: la famiglia delle cicogne sulla ciminiera si è allargata

Pinerolo: la famiglia delle cicogne sulla ciminiera si è allargata
Martedì 14 Giugno 2022 - 18:10

Le cicogne sulla ciminiera di via Brigata Cagliari ora sono quattro. Il fotografo dell'Eco del Chisone Dario Costantino in una foto ha immortalato la famiglia di pennuti che nelle scorse settimane è entrata nel dibattito pubblico pinerolese. 

Come è noto sulla ciminiera dove nidificano le cicogne incombe un'autorizzazione di demolizione per fare spazio ad un supermercato, autorizzazione poi prorogata fino a settembre per via della cova. In difesa delle cicogne, oltre alla raccolta firme online che ha superato le 42mila sottoscrizioni, è nato anche un "Coordinamento delle Associazioni Pinerolesi" che comprende una lunga lista di partecipanti: Italia Nostra Sezione del Pinerolese "Ettore Serafino", LIPU delegazione di Torino, Legambiente circolo di Pinerolo, LAC Lega Abolizione caccia Sezione di Pinerolo, Osservatorio 0121 - Salviamo il paesaggio, Associazione Provinciale FederTerziario Torino, LIDA – Lega italiana diritti dell'animale Sezione di Pinerolo, Ambientalisti per Pinerolo, Rita Atria Pinerolo e Comunità Laudato Si' Pinerolo. Per l'occasione le due cicogne sono state battezzate "Pina e Raul" ed è anche partita una petizione a cui hanno firmato oltre 500 residenti pinerolesi. La petizione è stata presentata al sindaco Salvai il 31 maggio scorso e i proponenti hanno chiesto al primo cittadino di garantire la conservazione degli elementi di pregio storico, documentale ed architettonico presenti nell’area (ex setificio Vagnone), garantire la continuità della presenza delle cicogne nell’area stessa, evitando la distruzione della ciminiera e del nido sulla sua sommità e, infine, di installare sul territorio cittadino ulteriori posatoi idonei alla nidificazione delle cicogne per rendere Pinerolo la “Città delle cicogne". 

Visto che la soglia minima per rendere valida la petizione è stata abbondantemente superata (il minimo era di 150 firme), il sindaco Salvai ha sessanta giorni di tempo per rispondere ai quesiti contenuti nel testo; in caso contrario la partita potrebbe ritornare direttamente tra i banchi del consiglio comunale.

 

Foto Dario Costantino

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Paola Molino