Pinerolo: corteo del 25 aprile e Festa della Liberazione

Pinerolo: corteo del 25 aprile e Festa della Liberazione
Lunedì 25 Aprile 2022 - 20:22

Anche quest'anno la Città di Pinerolo ha celebrato il 25 aprile e la Festa della Liberazione dal nazifascimo. Nella mattinata odierna si è tenuto il consueto Corteo che, aperto dalla Banda Ana, ha deposto le corone floreali alla lapide a Ferruccio Parri, ai monumenti ai Caduti e agli ex Internati, e alla stele ai caduti per la Libertà. Dietro al gonfalone simbolo della città c'erano i rappresentanti istituzionali e delle Forze dell'Ordine, insieme all'Associazione Nazionale Partigiani Italiani. Sindacati, partiti e comuni cittadini hanno aderito a questo importante momento per celebrare la libertà e la democrazia ottenute dopo anni di lotta e perdite. 

Questo 25 aprile però è stato caratterizzato anche da un forte legame con quanto sta accadendo in Ucraina, terra devastata dalla guerra e oppressa. Erano tante, infatti le bandiere con i colori della Pace; qualcuna riportava anche i colori nazionali ucraini. A contrario di altre realtà il corteo pinerolese non ha registrato attriti o momenti di tensione. 

Oltre al discorso tenuto da il presidente Anpi Pinerolo Vercelli ha preso la parola anche il sindaco Salvai alla sua prima uscita pubblica ufficiale dopo il ritiro delle dimissioni: «In questi 77 anni che ci separano da quel 25 aprile del 1945 l’Italia è stata percorsa da un’energia straordinaria e le feste della Liberazione sono state occasione per ricordare, con orgoglio, la strada compiuta da milioni di donne e uomini. Ora crisi, guerre, pandemie hanno generato incertezza e il tutto si è tradotto in un inasprimento dei rapporti sociali e politici, scivolati alle volte verso un clima di diffidenza, chiusura, conflittualità e intolleranza. Si respira, in Città, questo clima di intolleranza diffusa, che sembra ormai diventato cronico, che sembra bloccare, invece, quello spirito creativo, quella voglia di vivere, quel desiderio di migliorarci che caratterizza il temperamento di noi Italiani. Oggi più che mai dobbiamo essere portatori di pace, ed essere portatori di pace significa abbandonare pretesti e intolleranza, e provare anche a rileggere le nostre conflittualità quotidiane, e dove possibile provare a risolverle, anche facendo un passo indietro quando necessario. Perché è solo facendo un passo indietro che spesso se ne fanno due tutti insieme»

Foto Dario Costantino
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Paola Molino