Il manager pinerolese Ezio Bigotti, dopo tre anni di "lockdown" giudiziario, cerca il riscatto

Il manager pinerolese Ezio Bigotti, dopo tre anni di "lockdown" giudiziario, cerca il riscatto
Mercoledì 23 Giugno 2021 - 10:55

Un'araba fenice, sempre pronta (e capace) di risorgere dalle proprie ceneri. L'imprenditore pinerolese Ezio Bigotti è così. Già presidente del Gruppo Sti (una galassia di società con sede a S. Secondo, di cui era fondatore e amministratore unico), è appena uscito da un lungo periodo di detenzione ai domiciliari nella sua magnifica villa storica di San Pietro Val Lemina. Un provvedimento cautelare disposto prima dalla Procura di Roma (in questo caso con l'accusa di Bancarotta fraudolenta e false fatture) e poi da quella di Messina, per corruzione in atti giudiziari. Totale, oltre tre anni, con un piccolo intervallo di libertà. Ora che gli arresti domiciliari sono stati revocati, il manager, nuovamente libero, si appresta ad affrontare i procedimenti che ancora pendono sul suo capo. E intanto, proprio nei giorni scorsi, ha già incassato qualche soddisfazione. Da Consip all'Appello per corruzione in atti giudiziari a Messina, la sintesi dei procedimenti che lo riguardano e cadenzano (non da oggi) la sua esistenza. Ampio servizio su L'Eco del Chisone da oggi in edicola, disponibile anche in versione digitale.

L.S.
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Paola Molino