Pinerolo-Torre Pellice, ecco il progetto del Politecnico: due piste per bus e biciclette e recupero stazioni

Pinerolo-Torre Pellice, ecco il progetto del Politecnico: due piste per bus e biciclette e recupero stazioni
Martedì 20 Aprile 2021 - 08:23

E' stato presentato nel tardo pomeriggio di ieri, all'assessore Regionale ai trasporti Gabusi, agli amministratori della Val Pellice e al sindaco di Pinerolo che lo hanno commissionato, lo studio di fattibilità per il collegamento Pinerolo-Torre Pellice alternativo al treno. Il gruppo di ricerca del Politecnico che ha curato lo studio ha illustrato il progetto in tutti i suoi dettagli in collegamento internet,rispondendo poi alle domande degli amministratori.  «Abbiamo verificato attraverso studi cartografici e ispezioni sul tracciato la reale possibilità di creare due utenze distinte per tutto il percorso della lunghezza di 16,5 chilometri: bus e biciclette disporranno piste dedicate e in completa sicurezza» hanno esordito i ricercatori. Per quanto riguarda i bus ecologici è  stata valutata sia la possibilità di utilizzare mezzi elettrici (meno capienti ma più snelli) o a idrogeno con maggiore portata. Potranno viaggiare contemporaneamente sulla pista in entrambe le direzioni (prevedendo zone di interscambio) e trasportare complessivamente nei due sensi 380 all' ora viaggiatori nel primo caso e1560 nel secondo, tempo di percorrenza della tratta 27 minuti. Il bus viaggerà per l'intero percorso (tranne il primo tratto nel perimetro urbano di Pinerolo) sul sedime dell'attuale ferrovia. I bus all'occorrenza una volta raggiunta Torre Pellice potranno proseguire sulla normale rete stradale per raggiungere gli abitati non interessati dalla tratta fino a Villar Pellice.

La ciclabile invece per circa il 30%  del suo percorso si distaccherà dalla pista dei bus (per mancanza di spazio utile) deviando su percorsi stradali adiacenti in sicurezza. «Uno degli intenti di questo progetto è di favorire le relazioni tra i percorsi e i centri abitati attraversati e le comunità che li vivono» hanno spiegato i ricercatori, Il progetto prevede quindi il mantenimento conservativo dei manufatti della ferrovia che verranno riattivate, comprese San Secondo e Bibiana. Le stazioni potranno ospitare magazzini dove parcheggiare le biciclette in sicurezza.«Il progetto è stato pensato infatti anche per avere anche valenza turistica grazie all'interconnessione della rete di piste già esistenti o in fase di realizzazione». Spesa tra i 22 e i 25 milioni di euro, tempo tecnico di realizzazione uno, max due anni.

Approfondimenti sul progetto e commenti sull' Eco del Chisone in edicola domani.

 

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino