Piano rifugio sicuro: le dieci regole del Cai per tornare alla frequantazione

Piano rifugio sicuro: le dieci regole del Cai per tornare alla frequantazione
Domenica 17 Maggio 2020 - 14:42

Il "Piano rifugio sicuro" è composto dalle dieci regole pubblicate dal Cai, cui tutti gli appassionati di montagna dovranno attenersi per un ritorno alla frequentazione dei rifugi alpini e appenninici.
 

Il Club Alpino italiano ha elaborato queste regole all'insegna del rispetto di sé e degli altri, della responsabilità, dell'educazione e della correttezza su indicazione della Commissione centrale Rifugi, in attesa della pubblicazione del nuovo Dpcm sulle reaperture della attività economiche.

 


DIECI REGOLE COMPORTAMENTALI

1 - Prenota il pernottamento in rifugio, quest'anno è obbligatorio!


2 - Prima di iniziare l'escursione, assicurati di essere in buona salute!

3 - Attendi all'esterno del rifugio le indicazioni del gestore!


4 - Consuma - meteo permettendo - bevande, caffè, torte e pasti veloci all'esterno del rifugio!

5 - Lascia il tuo zaino e la tua attrezzatura tecnica dove appositamente predisposto dal gestore!


6 - Assicurati di avere con te mascherina, guanti e igienizzante a base alcolica; utilizzali quando entri nel rifugio e comunque sempre quando non puoi rispettare la distanza di sicurezza!


7 - Porta con te il tuo sacco lenzuolo o il tuo sacco a pelo per pernottare al rifugio!

8 - Lavati spesso le mani ed utilizza i tuoi asciugamani personali!


9 - Ricorda che il gestore può sottoporti al controllo della temperatura e che, se superiore a 37,5°c, può vietarti l'ingresso al rifugio!


10 - Riporta i tuoi dispositivi individuali di protezione usati ed i tuoi rifiuti a valle.


«Responsabilità, autoregolamentazione e prudenza devono ispirare, ancora di più nell'attuale situazione, ogni frequentatore della montagna», ha affermato il Presidente generale del Cai Vincenzo Torti. «Il rispetto delle raccomandazioni per la corretta frequentazione dei rifugi potrà evitare il ritorno a una chiusura delle Terre alte e a una limitazione delle possibilità di frequentarle».

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Paola Molino