Coronavirus-Covid 19: il sindaco di Sestriere chiede lo stato di calamità naturale

Coronavirus-Covid 19: il sindaco di Sestriere chiede lo stato di calamità naturale
Venerdì 6 Marzo 2020 - 16:37

Lo scorso 3 marzo il sindaco di Sestriere (vice sindaco facente funzioni di sindaco) Giovanni Poncet ha scritto al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, alla sua Giunta e al consigliere regionale Valter Marin per richiedere lo stato di calamità naturale per Covid 19.

 

«Visti il forte calo di presenze, la disdetta da parte di un cospicuo numero di turisti italiani e stranieri e le perdite che ne sono derivate per l'indotto della nostra stazione turistica a causa della diffusione del Covid 19, delle misure di sicurezza giustamente intraprese dalla Regione Piemonte per limitare il contagio e dell'invasivo panico mediatico diffuso. Considerato che Sestriere, in quanto località turistica e sciistica, lavora quasi esclusivamente con il turismo invernale e che le numerose disdette delle prenotazioni hanno fortemente colpito le attività commerciali, ricettive, la società che gestisce gli impianti di risalita ed il Comune in generale. Dato che le perdite stimate ammontano all'incirca al 60% delle entrate vale a dire più o meno ad un quarto degli introiti annuali. Sono con la presente a richiedere, per poter ovviare alla situazione, lo stato di calamità naturale».

 

Il capogruppo di minoranza Andrea Colarelli: «Ho dovuto scoprire questa cosa facendo un accesso agli atti. Trovo grave che sia partito di sua iniziativa senza fare un Consiglio comunale, una delibera di Giunta, né interpellare i capigruppo di opposizione in questo momento di unità nazionale. Mi sono stupito e chiederò dimostrazioni dei numeri che lui evidenzia sulla lettera. In seguito commenterai nel merito».

l.p.
Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino