Volvera: finte fatture per evadere il fisco, sei arrestati per la maxi-frode milionaria

Volvera: finte fatture per evadere il fisco, sei arrestati per la maxi-frode milionaria
Mercoledì 20 Febbraio 2019 - 12:07

C'è anche una coppia di Volvera tra le sei persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Torino, responsabili di aver ideato e gestito un articolato sistema criminoso finalizzato all’evasione fiscale mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per oltre 3 milioni di euro, da parte di un’affermata azienda di autotrasporti torinese, operante nel settore automotive per note case automobilistiche. Ammonta a due milioni e mezzo di euro il valore dei beni sequestrati in corso di esecuzione a Torino e provincia. Le custodie cautelari emesse dal Gip sono giunte al termine di un’indagine condotta dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria e coordinata dai pm Marco Gianoglio e Mario Bendoni. L’operazione ha permesso di individuare 12 soggetti responsabili di aver partecipato, a vario titolo, al complesso meccanismo fraudolento, messo a punto da un avvocato civilista torinese. Nello stesso erano coinvolte dieci società compiacenti, aventi sede tra il Piemonte e il Lazio, tra cui numerose cartiere, che emettevano fatture per operazioni inesistenti in favore della società di autotrasporti torinese, i cui amministratori - marito e moglie residenti a Gerbole di Volvera - sono stati arrestati insieme all’avvocato, alla moglie di quest’ultimo, e a due amministratori (residenti a Collegno e Giaveno) delle società emittenti. I Finanzieri hanno accertato che i profitti della frode venivano fatti confluire su conti correnti esteri intestati a due società appositamente costituite ad Ibiza e, dopo essere stati ripuliti, venivano utilizzati per l’acquisto di case vacanza in loco, dal cui affitto gli indagati ottenevano ulteriori guadagni. I proventi delittuosi venivano altresì utilizzati per l’acquisto di beni di lusso, tra i quali una Ferrari 812 Superfast, da cui ha preso il nome l’operazione, di immobili ubicati anche in prestigiose località sciistiche, nonché trasferiti in favore di società austriache per effettuare investimenti in prodotti finanziari. Le indagini hanno consentito di contestare il reato di bancarotta fraudolenta a carico di otto soggetti per aver procurato il fallimento di due società emittenti. Contemporaneamente agli arresti, sono stati notificati sequestri per circa 2 milioni e mezzo di euro di beni riconducibili agli indagati, tra cui rientrano 9 immobili ubicati in provincia di Torino.

pa. pol.
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Paola Molino