Il procuratore Spataro: «Nessuna cricca o struttura parallela in Procura a Torino»

Il procuratore Spataro: «Nessuna cricca o struttura parallela in Procura a Torino»
Giovedì 21 Giugno 2018 - 16:18

“Cricca o struttura parallela" sono "espressioni generalizzanti, improprie ed offensive per l’intera Procura della Repubblica di Torino, cioè di un ufficio che si è distinto e si distingue per la propria efficace azione contro ogni tipo di criminalità, oltre che per il suo trasparente assetto organizzativo". È questo un passaggio del comunicato stampa (che alleghiamo intergrale) diramato dal Procuratore Armando Spataro che risponde così alle notizie di stampa relative ad una complessa indagine condotta dai pm Pelosi, Locci e Toso su una presunta rete di favori che vedrebbe implicati, per corruzione in atti giudiziari, anche un avvocato e un appuntato della polizia giudiziaria insieme ad altre cinque persone. "L'inchiesta, dopo lunghe e delicate indagini, è pervenuta alla sua fase conclusiva - prosegue il comunicato - con notifica alle parti interessate dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415 bis c.p.p., emesso il 18 giugno 2018".

La complessa vicenda tocca anche il Pinerolese in quanto alcune delle parti in causa, vedremo se e con quali responsabilità, sono tra i protagonisti di un processo attualmente in corso in Tribunale a Torino: quello al poliziotto Massimiliano Conte, accusato di stalking al barista (nonchè suo ex vicino di casa) Marcello Paschetta, titolare dell'Infinito Café di Via Val Pellice a S. Secondo. In questa torbida storia, come in una sorta di film parallelo e ribaltato, troviamo alcuni dei nomi oggi iscritti al registro degli indagati nel ben più ampio fronte relativo all'inchiesta su cui Spataro ha quest'oggi fornito alcune precisazioni: il noto avv. penalista Pierfranco Bertolino, ex difensore di Paschetta, l'appuntato dei Carabinieri Renato Dematteis, cognato del barista, e lo stesso Paschetta. Senza dimenticare che il pm  Padalino, che lo scorso anno si occupò delle indagini che portarono all'arresto di Conte (il 4 luglio) è sotto procedimento disciplinare davanti al Csm per presunte violazioni disciplinari. Saranno invece i magistrati milanesi a valutare se le condotte del loro collega, ora in servizio ad Alessandria, possano configuare o meno responsabilità di natura penale. Quanto al processo Conte, martedì 26 è attesa la discussione della parte civile e dei difensori dell'agente della Polstrada (oggi sospeso dal servizio e con obbligo di dimora a Tuglie, nel Leccese). 

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Paola Molino