Una moratoria sui nuovi musei, aspettando che cresca un'idea

Abbiamo davvero bisogno di un museo sulla Maschera di ferro a Pinerolo, quando non riusciamo a dare una sede dignitosa a storici musei civici e garantire la gestione ordinaria dell'esistente?
La scarsità di fondi impone una riorganizzazione e razionalizzazione del sistema culturale. Questo vale anche e soprattutto per i musei. Prima di investire in progetti faraonici o in nuovi allestimenti dovremmo farci alcune improrogabili domande.
I musei esistenti sono adeguati ai tempi o sono superati dalla moderna museologia? Quando ci riferiamo a musei didattici a cosa pensiamo? Alla didattica degli Anni '70? Le generazioni della multimedialità cosa possono apprendere da musei statici in cui il messaggio che passa è "guardare e non toccare"? I reperti conservati dicono ancora qualcosa ai visitatori o sono diventati muti cimeli? Le attività organizzate, così come gli orari di apertura tengono conto delle esigenze del pubblico o se ne fregano? L'organizzazione e la gestione è affidata al volontariato o esiste un progetto di "normalizzazione" della gestione che superi i personalismi e garantisca un futuro ai singoli istituti? Ci sono musei la cui concezione (come già avvenne per quello storico della città di Pinerolo) è anacronistica?
I tagli ai bilanci e il ridursi dei finanziamenti hanno già prodotto e produrranno inevitabili contraccolpi. Ne è un esempio la chiusura estiva del Museo regionale dell'emigrazione di Frossasco - ora riaperto la domenica grazie ai volontari -, o la chiusura del Museo del Parco di Pracatinat in Val Chisone (che fine farà la collezione di minerali?).
Se crediamo che i musei sono un servizio pubblico e non un lusso a cui possiamo rinunciare, allora dobbiamo con franchezza chiederci quali dei musei esistenti offrano davvero un servizio che possa definirsi tale.
In tempi in cui più che mancare soldi, mancano visioni del futuro e politiche culturali di respiro, il congelamento dei fondi permetterà di evitare sprechi o perlomeno di vedere realizzate proposte inadeguate ai tempi.
Guardiamo oltre cortina. Il progetto portato avanti con successo dai musei civici torinesi - presentato lo scorso inverno anche a Pinerolo - è la strada giusta da percorrere. Parte dall'idea che il museo di un territorio sia il territorio stesso. Sul sito www.museotorino.it c'è tutto: collezioni, percorsi di visita, materiale bibliografico, immagini. E non ci sono limiti di spazi. Poi il visitatore con le sue gambe andrà dove vuole: nel museo, in biblioteca, sotto i portici a scoprire la città.
La Comunità montana pinerolese ha preso i primi contatti con la realtà torinese, il progetto è ambizioso e concretizzabile. Certo costa, come tutti gli investimenti sul futuro. Per Pinerolo basterebbe cominciare anche soltanto dirottando dei fondi alla creazione di una app scaricabile gratuitamente sul proprio telefonino per i visitatori che vengono nel Pinerolese e vogliono percorrere vie, negozi, musei, strade attraversate un tempo da dame e cavalieri… con il supporto di una guida moderna, completa, veloce.
No, non ci serve un museo sulla Maschera di ferro. Serve una moratoria sui nuovi musei, perché di contenitori che diventano inaccessibili, quanto spesso inutili sarcofagi del sapere, ne abbiamo a sufficienza.�

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Paola Molino