Di nuovo un caso di malaburocrazia: per un ritardo disabile senza pensione

21 anni, costretto su una sedia a rotelle da una distrofia muscolare

Non c'è pace per gli invalidi. Per quelli veri. Lo dimostra la storia di J.D.G., ragazzo pinerolese conosciuto tra i suoi amici con il nome di Davide. Ventun anni a primavera e praticamente da sempre su una sedia a rotelle. All'età di quattro mesi gli fu infatti diagnosticata la distrofia muscolare congenita. Fino all'età di 11 anni è riuscito a camminare, sia pure molto lentamente e in maniera molto precaria; poi, purtroppo, la deambulazione è diventata per il giovanissimo Davide un sogno impossibile, ed è stata necessaria la sedia a rotelle. Soffre anche di ipoacusia, condizione che lo costringe a portare una protesi acustica bilaterale. (approfondimenti nell'edizione in edicola)

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Paola Molino