Il Pinerolese è preoccupato per il mondo ippico nel caos

A rischio allevamenti e posti di lavoro, Vinovo stop

C'è chi ha proposto le corse virtuali come antidoto alla crisi del settore ippico. Situazione invece tangibile, che si tocca con mano, quella descritta come "drammatica" dagli operatori del settore. L'annuncio dell'ex-Unire, ora Assi, di tagliare del 40 per cento i trasferimenti alle società di corse che gestiscono gli impianti?
Bollato come insostenibile da queste ultime. Alla base della sospensione dell'attività a Vinovo dal 1º gennaio 2012 c'è dunque una mobilitazione con la quale si chiede un rapido e incisivo intervento di salvataggio, muovendo dal sostanziale rinnovo del sistema delle scommesse ippiche.
Non è tempo di pannicelli caldi, insomma, altrimenti si rischia solo di non affrontare di petto il problema, quando invece - sostiene il presidente di Federippodromi e amministratore delegato di Hippogroup Torino, Guido Melzi d'Eril - servirebbe una "rifondazione".
Saranno settimane di ansia per chi lavora a Vinovo (principale azienda locale con circa 300 occupati) e per la galassia di allevamenti d'eccellenza che ha in Vigone la sua capitale, anche qui comparto produttivo importante già alle prese con una riduzione dei ricavi. (approfondimenti nell'edizione in edicola)

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Paola Molino