Corrado Passera, Bibiana protesta

Lettera aperta al superministro

Caro ministro Passera,
a leggere i giornali l'ottanta e rotti per cento degli italiani sarebbero soddisfatti del nuovo Governo Monti di cui lei è superministro, con delega allo Sviluppo ed alle Infrastrutture. Idealmente faccio parte di quell'ottanta per cento, con la speranza di non subire nei prossimi mesi cocenti delusioni.
Ma ci sono alcune cose che vorrei chiederle, anche a nome di qualche decina di migliaia di pinerolesi. Sappiamo tutti del suo ricco curriculum. Sappiamo che è stato ai vertici di importanti enti ed aziende italiane e, proprio per la nomina a ministro, ha lasciato Banca Intesa e i tre milioni e mezzo di euro, ovviamente lordi, che guadagnava annualmente. A questi euro si aggiungano plusvalenze per 35,7 milioni realizzate tra il 2005 ed il 2006, tutte reinvestite nei titoli della sua Banca Intesa, come ha scritto "Il sole 24 ore" nel marzo 2010.
Uomo fortunato, oltre che capace. Questo nessuno lo mette in discussione.
Ma a Bibiana - cito solo un Comune del Pinerolese, ma ce ne sono altri venti o trenta e per questo scrivo a nome e per conto di decine di migliaia di pinerolesi - nutrono nei suoi confronti qualche perplessità. Il riferimento è agli anni in cui, sapientemente, ha riportato in pareggio i conti delle Poste italiane Spa di cui lei è stato amministratore delegato, su indicazione di Prodi, dal 1998 al 2002. Anni rivoluzionari per le Poste. Solo che da allora la posta arriva quando può. Qualche volta il giorno dopo, oppure impiega anche sette giorni per percorrere poche decine di chilometri. Non colpa dei postini, poverini. Sono sempre di meno perché con il suo Piano di risanamento di dieci anni fa ha dato un taglio deciso ai posti di lavoro, più o meno ventimila persone in meno.
È vero che negli anni successivi alle Poste italiane Spa hanno dato il quinto premio mondiale tra i migliori operatori postali. Ma, mi creda, quelli di Bibiana, Luserna, Pinerolo, Cercenasco, Vigone, Cumiana, Roure, Bagnolo, Castagnole, eccetera eccetera mica sono d'accordo che le Poste italiane siano tra le migliori al mondo, altrimenti vuol proprio dire che nel resto del mondo la posta arriva solo Dio volendo!
In altre parole, caro ministro, se deve fare delle riforme punti a migliorare i servizi che verranno offerti dal suo dicastero e siamo ben lieti quando lei ribadisce che tra le priorità del suo impegno c'è anche quella della creazione di posti di lavoro e facciamo finta che quei ventimila posti che lei ha cancellato alle Poste italiane Spa siano soltanto un piccolo, trascurabile incidente di percorso.
Con la più viva cordialità.

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Paola Molino