Le giornate in attesa di un lavoro
Il paradosso: se non si ha il lavoro, il tempo a disposizione non si riesce a percepirlo come libero. È piuttosto un tempo sospeso, "pieno di vuoto", riempito dal pensiero di trovare un'occupazione. Abbiamo chiesto ad alcuni giovani, che non studiano più e non lavorano ancora, come trascorrono le loro giornate, cosa fanno e cosa pensano. Ne è venuto fuori un (piccolo) spaccato interessante, che racconta la generazione giovane, e i suoi riferimenti. Primo fra questi Internet: è alla "rete" che i giovani si rivolgono per cercare lavoro, nei pressi o oltre confini; è grazie al mondo virtuale che continuano a tenersi informati e a prepararsi. Poi c'è chi prosegue la ricerca a piedi, ufficio dopo ufficio, pizzeria dopo pizzeria. (Solo il mondo della ristorazione sembra capace di dare ai giovani - anche laureati - qualche chanches di guadagno). Emerge anche una nuova filosofia, che mette in secondo piano il denaro per privilegiare la creatività e la qualità della vita. (approfondimenti nell'edizione in edicola)
Paola Molino