Non ci sono soltanto i costi della politica

Comuni spendaccioni, dal Nord al Sud

Quando si parla dei costi della politica i parlamentari sono quelli presi più di mira. Che abbiano privilegi lo sappiamo, che i portaborse diano origine a tanto lavoro è risaputo. Solo che spesso non sappiamo cosa accade in tante altre parti d'Italia. E qui entrano in campo alcune Regioni - in primo piano quelle a statuto speciale - poi molti grandi Comuni, soprattutto al Sud ma anche il Nord non è senza colpe. Costi della politica ma non solo perché quando leggiamo di pletore di dipendenti comunali, provinciali o regionali, è facile rendersi conto se i conti non tornano mai.
Facciamo qualche esempio ma una volta tanto non partiamo dal Sud. Prendiamo la nostra bella e verdeggiante Valle d'Aosta, con i suoi 128mila abitanti (più o meno gli stessi dell'area pinerolese). Zona certamente montana dove operano otto Comunità montane per complessivi 93mila abitanti. Nel 2010 i dipendenti erano 682, il doppio di quelli del 2002. Poco meno di un milione all'anno il costo per quella che viene definita "indennità di funzione". Chiedete a Coucourde, presidente della grande Comunità montana del Pinerolese quanto percepisce lui e la sua Giunta. Praticamente nulla!
Insomma c'è la moltiplicazione dei posti di lavoro. Così come a Palermo, 650mila abitanti, un dipendente comunale ogni 32 abitanti. Lì hanno pure le Circoscrizioni. Sono otto, vi lavorano 750 dipendenti e costano 20 milioni all'anno. E per chi fa parte, perché eletto, delle Circoscrizioni appannaggi fino a 2.500 euro al mese. Ma anche in Valle d'Aosta non scherzano affatto. Fare il sindaco da quelle parti rende abbastanza. Un piccolo Comune con 118 abitanti ha un sindaco con un'indennità di funzione di 1.500 euro al mese, con 2.877 abitanti l'indennità sale a 4.087 mensili. Un altro Comune con 450 abitanti - cento meno di Garzigliana o Fenestrelle - ha un sindaco che costa alla collettività 36mila euro all'anno.
Spulciando tra i bilanci leggo quello di Usseaux. Tra sindaco e Giunta a bilancio ci sono 20mila lordi annui; a Villar Pellice - oltre 1.100 abitanti - il sindaco percepisce 3.904 euro all'anno; c'è un assessore che costa appena 49 euro al mese. Prima o poi forse chiederanno tutti di essere annessi alla Regione autonoma Valle d'Aosta!
Parlare dunque di tagli generalizzati - fermo restando che si può giustamente risparmiare con una diversa organizzazione a livello di enti locali - è davvero assurdo. Oggi paghiamo tutti per colpa di qualcuno. C'è chi ha già corretto il tiro - ridotte le auto blu alla Regione Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna -, ma c'è ancora chi, come la Regione Sicilia, che fa spallucce, continua con le sue 90 auto blu che assorbono una decina di milioni all'anno, o il Comune di Bari che di auto blu ne ha solo… 11 e che costano, mal contati, 100mila euro, ognuna, all'anno.
Insomma, un'Italia dalle tante facce. Per questo è sbagliato chiedere a tutti di tagliare. C'è qualcuno che dovrebbe tagliare più degli altri.

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Paola Molino