Val Pellice: disservizio: la guardia medica, spesso, non visita a domicilio

VAL PELLICE - Capita da tempo, e sempre più spesso. Capita di telefonare al Servizio di continuità assistenziale - quella che un tempo molto eloquentemente veniva definita "Guardia medica" - per un problema di salute, e invece di ricevere la visita del medico al proprio domicilio, il sanitario si limita alla consulenza telefonica e all'invito a recarsi nella sede della Guardia medica per ricevere assistenza.
Succede spesso,è successo anche in questo ultimo fine settimana. Un paziente chiama il numero del Servizio di continuità della Val Pellice con notevoli problemi respiratori; spiega, richiede una visita ma dall'altra parte, in maniera seppur molto gentile, il medico risponde che non può lasciare il suo posto, pertanto se se la sente dovrebbe salire in auto e recarsi lui all'ospedale di Torre, dove ha sede il Servizio. Certo, si fa per la solita dinamica tra Maometto e la montagna che se non si muove uno deve farlo l'altro, ma è bene fare chiarezza su chi deve fare cosa, viste le versioni discordanti.

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino