La Fondazione di Candiolo è amata dai piemontesi

25 anni di attività e un rapporto fiduciario robusto con i suoi sostenitori

Sono stati i piemontesi che hanno voluto l'Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo, e continuano a sostenerlo con convinzione. È partita da questa certezza Donna Allegra, venerdì 8 a Candiolo, nell'aprire la presentazione del bilancio sociale della Fondazione piemontese, che da poche settimane ha compiuto 25 anni di attività. Ed è nel rapporto di grande fiducia con i propri stakeholder uno dei punti forti della Fondazione. Rapporto che, ad esempio, permette di considerare in bilancio 23 milioni di euro di ricavi, con un significativo aumento rispetto al 2009. Nel 2010 la voce eredità e legati è la prima voce di entrata, con oltre 8 milioni di euro (35,4 per cento del totale), seguita dal contributo del 5 per mille, con quasi sette milioni e mezzo di euro (31,7). Ma Donna Allegra ha anche voluto sottolineare l'autorevolezza scientifica che l'Istituto di Candiolo si è conquistata nello scenario internazionale: «… nei 40 studi scientifici più citati a livello internazionale, solo quattro arrivano da Istituti italiani, due di questi provengono da Candiolo». E a proposito di ricerca, il direttore scientifico della Fondazione, Federico Bussolino, ha sottolineato che i gruppi scientifici dell'Istituto di Candiolo sono stati sottoposti alla valutazione di un pool di scienziati indipendenti, italiani e stranieri, «una pratica che d'ora in poi si ripeterà ogni tre anni, per verificare l'efficacia e l'efficienza del lavoro che svolgiamo». Uno stimolo, ma anche una verifica.

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Paola Molino