«Mio padre, colpevole di fanta-'ndrangheta»

Orbassano, parla l'ex-consigliere Luca Catalano

ORBASSANO - Oltre 800 chilometri la settimana per andare a trovare suo papà, rinchiuso da mesi nel carcere di Benevento. E la consapevolezza che nulla sarà come prima. Perché la vita di Luca Catalano è inesorabilmente cambiata nella notte di un caldo luglio dello scorso anno. Quando suo padre Giovanni - insieme al fratello Giuseppe (presunto boss locale della 'ndrangheta) - venne arrestato con l’accusa di associazione di stampo mafioso. Gli venne contestato il possesso in casa di 38.500 euro, due foglietti che illustravano formule e procedure per il giuramento di affiliazione alla "Santa". Ma anche qualche conoscenza "pericolosa". Ora la carriera politica del promettente ex-consigliere comunale Pdl pare lontana anni luce. E lui, ingegnere 29enne di Orbassano, non ha dubbi: «Mio padre non c’entra nulla con la ‘ndrangheta. È sempre stato un uomo casa e lavoro. Non voglio che corra il rischio di essere condannato per responsabilità non sue». … (approfondimenti nell'edizione in edicola)

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Paola Molino