Le famiglie si indebitano per pagare le Case di riposo

«Rischiamo di perdere un patrimonio esistente di grande valore che contraddistingue tutto il Pinerolese», a parlare così è Salvatore Ameduri, del sindacato pensionati della Cisl pinerolese, che giovedì scorso ha moderato l'incontro organizzato dalle organizzazioni sindacali su "Il diritto alla salute: costo o risorsa?". Il patrimonio esistente è relativo alle convenzioni e agli interventi di sostegno agli anziani non autosufficienti che in questa parte dell'Azienda sanitaria To3, vanta livelli non comuni. «È il frutto del lavoro e della collaborazione negli anni tra istituzioni, enti, sindacato e associazioni, ma ora, con i tagli imposti rischiamo di tornare indietro; avevamo quasi raggiunto l'obiettivo di 2 posti letto ogni 100 persone ultra 65enni in convenzione con quota Asl (cioè pagata per metà dall'Azienda sanitaria, mentre l'altra metà, la parte alberghiera è a carico dell'anziano, ndr), oggi però che sostituiscono solamente, e con ampio ritardo, le convenzioni cessate per decesso, la percentuale si sta abbassando in maniera preoccupante». Ma quello che non va giù ad Ameduri è che il Governo regionale «tenta di far passare questi tagli ai servizi come tagli agli sprechi; in realtà questo capitolo riguarda persone fragili, con risorse limitate, che non possono essere lasciate sole».
Le badanti hanno risolto molti problemi, permettendo risparmi di denaro pubblico e limitando le uscite della famiglia. Ma spesso, sempre più spesso, anche questa spesa diventa proibitiva. «Negli ultimi anni - riferiscono Mirella Benedetto e Elvio Tron del sindacato pensionati Cgil di Pinerolo - vediamo anziani che superano i 100 anni accuditi dai propri figli, che però hanno a loro volta 75/78 anni». … (approfondimenti nell'edizione in edicola)

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Paola Molino