Un nuovo sbarco dei 1.000

I profughi dalla Libia giunti in Piemonte

Un altro sbarco dei mille. O poco meno. Questa volta, però, il percorso è al contrario: dal sud di Lampedusa al Piemonte.
Ci riferiamo ai profughi provenienti dalla Libia. Sono 983 infatti, quelli giunti in Piemonte, «a fronte di una disponibilità - informano dalla Regione Piemonte - di 1.129 posti totali».
La disponibilità all'accoglienza è data dall'adesione volontaria di enti, associazioni e privati, al programma regionale, e per il quale ricevono dallo Stato italiano dai 40 ai 46 euro a persona accolta.
Svetta la disponibilità data in Torino e provincia: delle 983 persone accolte, 600 circa sono a Torino e nella sua provincia, solamente nella struttura della Protezione civile di Settimo Torinese sono alloggiati 150 rifugiati, e 85 al Centro di soggiorno di Pra Catinat.
Ben più "abbottonata" è rimasta Cuneo e la sua Provincia, la cui disponibilità totale è di circa 70 posti, 2 dei quali a Cuneo, il resto lassù a Prato Nevoso.
I profughi, lo ricordiamo, sono persone che sono dovute fuggire a seguito dei bombardamenti della Nato e della successiva esplosione della guerra civile. Rimanere, voleva dire rischiare di essere ammazzati. Questi profughi, in gran parte provenienti dai Paesi dell'Africa, dal Bagladesh e Pakistan, prima dello scoppio della guerra avevano una vita regolare, lavoravano come emigrati. Poi le bombe e l'odio hanno sconvolto la loro vita, obbligandoli ad una fuga.
Tra le nazionalità dei profughi le più presenti sono quella nigeriana, quindi ghanese e Costa d'Avorio; seguono profughi originari del Bangladesh. Nella maggior parte dei casi, i rifugiati stanno frequentando corsi di lingua italiana tenuti nella maggior parte dei casi da volontari.

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Paola Molino