Rosy Bindi, «il Pd alla riscossa»

Rivalta, la presidente nazionale alla Festa democratica

RIVALTA - Rosy Bindi, presidente nazionale del Pd, a Rivalta, alla Festa democratica, per sostenere Mimmo Lucà e Nino Boeti («Siate fieri di averli tra di voi»), per spiegare i motivi della vittoria alle amministrative e ai referendum. Esordisce interrotta dagli applausi: «Il peggior esponente della peggior Dc degli Anni '80 era uno statista se paragonato a chi ci governa oggi». «In questo mese abbiamo assistito ad un terremoto e il Pd ne esce rafforzato. Che cosa importa se Pisapia non è del Pd, se De Magistris correva da solo. A Napoli non potevamo farla franca, cinque anni di opposizione ci faranno bene. Il Pd non è stato alla finestra, il manifesto del "vento nuovo" l'ha inventato Bersani due mesi fa, non ieri». Ancora: «Il Movimento non l'ha convocato il Pd e nemmeno il popolo viola o le donne: ma il Pd c'era. Io sono contenta se vince uno del Pd, ma anche un sindaco del mio campo. Il Pd è il primo partito e inizia per noi una fase di grande responsabilità: dobbiamo costruire un campo largo con altre forze politiche». Le tappe? «Prima dobbiamo impegnarci a modificare la legge elettorale, anche se in questa fase sarà difficile. Un obiettivo minimo per il Pd sarà quello di designare i nostri candidati alle politiche attraverso le primarie, per far decidere gli iscritti e i cittadini e non le segreterie e le consorterie del partito a Roma. Vinceremo le elezioni del 2013, ma sarà dura perché Berlusconi e la destra ci consegneranno un'Italia a pezzi». … (approfondimenti nell'edizione in edicola)

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Paola Molino