Pinerolo sempre alla ricerca di una sua vocazione

Cinque anni fa mi auguravo, e con me certamente tanti altri lettori, che la Pinerolo post olimpica - considerato che le Olimpiadi restano soprattutto un ricordo - si desse un ruolo di trascinatrice e capofila di tutto il territorio. Una città, ed un territorio, che inventassero una propria vocazione che in tanti, allora, chiedevamo da anni.
I fatti dimostrano che siamo sempre al punto di partenza. Con una situazione politica estremamente frastagliata. Nove candidati a sindaco, con 15 partiti che li sostengono, sono troppi per una città che vedrà alle urne più o meno due terzi dei suoi elettori, diciamo ventimila, per eccesso o per difetto. Ma non solo. La città ed il territorio stanno pagando un prezzo salato per la crisi economica che non è affatto superata e rispondere solo con i cosiddetti ammortizzatori sociali non basta se non si mettono in piedi anche iniziative pensando al dopo.
Ci vuole un sindaco che parta con la valigia 24 ore a vendere Pinerolo, ma la città deve dotarsi di strumenti per essere in grado di ospitare domani eventuali nuove attività imprenditoriali e saper dove collocarle. Possiamo anche credere allo sviluppo del turismo in città, ma non creiamo illusioni, perché saremo sempre in presenza di piccoli numeri che incideranno marginalmente nell'economia pinerolese.
Sono le imprese - dal settore industriale a quello terziario avanzato o no - che creano occupazione e sviluppo. Di questo, chiunque sia il futuro sindaco di Pinerolo, dovrà rendersi conto, sempre che abbia i piedi per terra e non la testa tra le nuvole a coltivare o millantare i sogni che poi muoiono all'alba.
Per realizzare questi obiettivi occorre tuttavia una maggioranza compatta, senza le frantumazioni che hanno caratterizzato gli ultimi due anni della Giunta Covato. Con un sindaco che privilegi la collegialità nella conduzione, pur dettando le linee operative, sempre con quella trasparenza che tutti invocano e non sempre si manifesta concretamente nei fatti. E con un impegno preciso da parte della maggioranza: ascoltare anche quelli che la pensano diversamente, accogliendo i buoni consigli, senza erigere inutili steccati che farebbero solo il male della comunità pinerolese.
Penso che questo sia l'augurio di tutti coloro che amano Pinerolo.�

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Paola Molino