I consiglieri sanno leggere?

Dalla Sicilia, a Torino e Pinerolo

Non si spegne la polemica in Sicilia con i consiglieri che si dicono scandalizzati per il "censimento d'oro" da 80 milioni (di euro) a favore di un'azienda pinerolese. Continua la polemica in Piemonte perché, secondo la maggioranza, la precedente Amministrazione Bresso ha sforato di molto i conti della sanità. Piccola nota polemica di Rifondazione comunista a Pinerolo, perché secondo il gruppo consigliare costa troppo trasformare in sala stampa la Cavallerizza Caprilli in occasione del prossimo Tour de France del 20-21 luglio, forse dimenticando che il grosso della spesa lo sopporterà un privato e non il Comune.
Tre esempi soltanto. Ma potremmo continuare.
Qual è il problema di fondo? È che questi benedetti consiglieri (regionali in Sicilia ed in Piemonte, comunali a Pinerolo) si accorgono solo ora di quello che invece avrebbero dovuto percepire chiaramente al momento in cui sono state assunte decisioni in merito. O comunque questi fatti sono diventati di pubblico dominio (nel caso di Pinerolo fu anche il sindaco Covato a proporre la Cavallerizza con seguito di ampia intervista su giornali, senza alcuna obiezione da parte dei consiglieri comunali o dello stesso assessore che pure appartiene a Rifondazione comunista).
Certo, i tre episodi hanno valenze completamente diverse. Nel caso di Pinerolo si tratta davvero di una questione abbastanza marginale. Nel caso di Torino stupisce che l'attuale maggioranza non si sia accorta di nulla mentre ancora era operante la Giunta Bresso. Poi, in definitiva, si è trattato anche di una scelta politica, opinabile finché si vuole, anche se oggi - così almeno pare - ci siano conseguenze per i costi eccessivi della sanità
Nel caso siciliano che possiamo dire? Che i consiglieri a suo tempo non avevano capito che cosa stavano approvando? Possibile che una spesa di 80 milioni (155 miliardi di vecchie lire) sia passata così alla chetichella? Certo che poi non possiamo lamentarci se i conti pubblici sono un disastro.
Con tanti consiglieri che non sanno leggere e non capiscono neppure quel che approvano.

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Paola Molino