Se il prezzo del lavoro ha un costo insostenibile

Il lavoro ha un prezzo. Talvolta molto alto. Ci riferiamo ai sacrifici che oggi si chiedono, e si è disposti a fare, pur di mantenere uno straccio di lavoro. Pur di non essere espulsi dal mondo produttivo. Un mondo sempre più allargato ma non per questo più ampio, sempre più in trasformazione ma non altrettanto aperto e agile.
A pagare il prezzo più caro oggi sono nuovamente le donne. Soprattutto le madri e le figlie, cioè quelle persone a cui, per destino e cultura, è demandato il servizio di cura dei propri figli, ma anche dei propri genitori anziani. Senza quel tempo e quel lavoro delle donne la società intera dovrebbe farsi carico di costi astronomici per organizzare servizi equivalenti. Ma talvolta il lavoro è totalizzante e antagonista: o così o niente.
Lavoratori e aziende non possono essere lasciati soli di fronte al cambiamento. Tutta la comunità deve farsene carico, mettendo in moto idee e servizi che permettano agli attori coinvolti di trasformare la nuova realtà in sviluppo. Altrimenti viene il dubbio che, al di là delle dichiarazioni di intento e di fede, questo Paese voglia distruggere la famiglia. (approfondimenti nell'edizione in edicola)

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino