I santi sociali nel Piemonte risorgimentale

I rapporti tra la Chiesa piemontese e il potere politico, nel corso del XIX secolo, non possono dirsi idilliaci.  L’Ottocento si era aperto con la politica vessatoria di Napoleone, che tendeva a trattare la Chiesa come strumento di governo e che aveva soppresso, nel 1802, tutte le congregazioni religiose. Con il 1848 iniziò lo scontro della Chiesa con i Governi liberali, dapprima piemontesi e poi italiani, che procedettero ad una politica a volte persecutoria, con le leggi di soppressioni e d’incameramento dei beni.
Con la questione politica (o questione romana) s’intrecciò quella sociale prodotta dall’industrializzazione e la relativa questione operaia con i mille problemi sollevati e bisognosi di soluzione. (approfondimenti nell'edizione in edicola)

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Paola Molino