Voci dal Giappone devastato dal sisma

Giuseppe Percivati, 25enne pinerolese, da 4 mesi a Tokyo, ha visto le pareti di casa muoversi

Giuseppe Percivati, 25enne pinerolese, se l'è vista brutta. Stava disegnando nel suo appartamento al secondo piano in un palazzo di 17 a Tokyo, quando tutto attorno a lui ha iniziato a muoversi. «Mi ci è voluta almeno una trentina di secondi per capire che era il terremoto. Io non ne avevo mai vissuto uno - ricorda il "nostro" ragazzo -: tutte le pareti si muovevano, dalle mensole cadeva di tutto. Non smetteva, è durato circa 2 minuti, così ho deciso di uscire di casa, parecchio spaventato». Alzando gli occhi in strada Giuseppe vedeva i palazzi oscillare: edifici di 20/30 piani che parevano dondolarsi al suono di una musica delicata. Questa volta, a differenza di tutte le altre, anche gli autoctoni hanno abbandonato case e uffici e si sono riversati nelle strade. «Anche per loro quella prima scossa pari a 9 gradi della scala Richter è stata troppo forte. Erano spaventati, ma scene di panico, quelle no, non ce ne sono state».

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Paola Molino