Sanità, un taglio che fa male

La Regione chiede alle Asl pesanti riduzioni di personale e servizi

Tempi duri anche per la sanità che in Piemonte, secondo le indicazioni nazionali, deve "rientrare" di 150 milioni di euro. E allora si taglia dove si può e anche dove non si dovrebbe. Si riducono risorse umane e finanziarie, si eliminano convenzioni e straordinari. Il problema è serio davvero: il blocco del turn over e la riduzione al 50 per cento di quei lavoratori non contrattualizzati a tempo indeterminato rischia di mandare in frantumi il sistema sanitario piemontese. La stessa Caterina Ferrero, assessore regionale alla Sanità, nel corso di una nostra intervista pubblicata sul numero scorso de "L'Eco del Chisone" manifestava perplessità in merito, sostenendo che questi provvedimenti rischiavano di determinare grossi disagi se non si fosse dato corso ad una nuova e completa riorganizzazione dei servizi sanitari. E non è nemmeno un caso che le indicazioni ai tagli sul personale siano più volte state sospese. Le ricadute preoccupano chiunque abbia buon senso. (approfondimenti nell'edizione in edicola)

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Paola Molino