Tomaso Borda Bossana che disobbedì al padre

Un altro garibaldino bargese, non rientrante però nell'elenco ufficiale dei Mille, fu Tomaso Borda Bossana, le cui vicende furono ricostruite dal parente Piero Borda Bossana negli Anni '80 del Novecento, quando i discendenti siciliani di tale garibaldino vennero ufficialmente invitati a Barge ed accolti dal sindaco Gontero.
Figlio di un mugnaio di S. Martino e grande amico del panettiere Michele Berrino (le famiglie dei due erano in contatto per motivi di lavoro), Borda Bossana non era riuscito a convincere i genitori a lasciarlo andare con l'amico, ma quando fu raggiunto dalla notizia dell'avvenuta partenza di costui ebbe un diverbio violento col padre, che durante il pasto gli disse: «Se uscirai da quella porta, lo farai per sempre!». Allora il nostro, tirato contro il muro il piatto di minestra che stava mangiando, abbandonò la propria casa e prese la via della Liguria. Qui riuscì a unirsi ai contingenti di volontari che partirono dopo i Mille.
Raggiunta la Sicilia, partecipò in camicia rossa a diversi combattimenti, ed essendo stato ferito in quel di Messina, fu curato da una locale famiglia di patrioti di cui successivamente sposò la figlia. Guarito, non abbandonò più Messina, dove ad un certo punto entrò nelle Ferrovie, fino a divenire capostazione. Un discendente, il giornalista dott. Attilio Borda Bossana, è oggi capo Ufficio stampa del Comune di Messina.

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino