Quale "squadra" per Pinerolo?

Amministrative 2011

Mancano sei mesi al rinnovo del Consiglio comunale di Pinerolo. A maggio o giugno verrà eletto un nuovo sindaco, ma le candidature ufficiali tardano a venir fuori.
Da una parte c'è Covato, sindaco in carica, a capo di una maggioranza del "va e vieni" che vuole ripresentarsi ad ogni costo. Ma è questa la scelta unitaria dei gruppi che fino ad oggi hanno sostenuto Covato? La risposta non è univoca. All'interno del Pd potrebbero emergere indicazioni diverse, con conseguente ricorso alle Primarie. Ma le Primarie sconfesserebbero, almeno in parte, il lavoro che Covato ha fatto in questi quattro anni e mezzo? Ci sono due correnti di pensiero: chi sostiene che se si ripresenta il sindaco in carica si potrebbe soprassedere alle Primarie; chi invece le considera un sistema di democrazia e di maggiore trasparenza. Tutto è possibile.
D'altronde anche per la Regione Puglia, invece di una riconferma corale del presidente uscente, Vendola, si andò alle Primarie. Poi le vinse Vendola ed il voto lo riconfermò come presidente della Regione.
Ma non c'è solo il centrosinistra a Pinerolo. Ci sono partiti che stanno nel centrodestra, gruppi «un po' di qua, un po' di là» e, a parte la conferma che Covato comunque correrà come sindaco, nei partiti di opposizione fin'ora non è emersa alcuna indicazione. Le divisioni e le contrapposizioni interne ai gruppi e sottogruppi hanno impedito una scelta, o per lo meno un'indicazione univoca, se non sul nome, almeno sul metodo. In piccolo il quadro confuso di Torino si sta delineando anche a Pinerolo.
Ma in attesa di eventi, il problema di fondo è un altro: dal centrosinistra, dal centrodestra ed eventualmente anche solo dal centro che potrebbe avere i numeri per provarci, nasce l'esigenza di "fare squadra". Vale per Pinerolo come per l'intero Paese.
Dobbiamo però capire cosa voglia dire "fare squadra", al di là della suggestione dello slogan. Se vuol significare realizzare condizioni politiche ed amministrative che coinvolgano gruppi o partiti confederati attorno ad un progetto comune e condiviso è già un buon inizio. Se, invece, è solo una raccolta di voti per poi condizionare scelte future, si riproporrebbero - qualunque sia la formazione che alla fine vincerà le elezioni a Pinerolo - le stesse beghe che hanno caratterizzato gli ultimi anni dell'Amministrazione Covato.
"Fare squadra" anche su scelte precise per capire dove vuole andare Pinerolo. Perché è un problema che non riguarda solo i 36mila pinerolesi, ma ha riflessi - positivi o negativi - nei confronti di tutto il territorio. Pinerolo è un punto di riferimento. Deve avere un suo ruolo che da anni non ha più.
Riassumendo, le questioni da risolvere oggi sono tre per qualunque candidatura appaia all'orizzonte: 1) Chi si propone alla carica di sindaco? 2) Con chi vuole fare coerentemente squadra? 3) Per fare che cosa?
Tre elementi su cui i pinerolesi potranno poi fare le loro scelte.

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Paola Molino