La difficile verità

È un lavoro indubbiamente difficile, quello degli inquirenti, di fronte all'episodio che riguarda l'asilo nido di Pinerolo. Difficile compito perché riguarda bambini che mai potranno testimoniare. Unico elemento un filmato che dice e non dice.
Dice di un bimbo accovacciato sotto un lavello ma non ci dice chi ha messo lì quel bambino.
Questa è un'inchiesta che parte da lontano - una lettera-esposto di nove mesi fa - a cui ha fatto seguito una lettera pubblicata a settembre sulle colonne de "L'Eco". Ed in mezzo a questo ampio lasso di tempo (se c'erano elementi oggettivi perché non si è intervenuto prima?) il breve filmato girato da una dipendente che però ha portato per mesi i suoi due bambini nello stesso asilo. Ah com'è imperscrutabile l'animo umano!
Di fronte a questo episodio non anticipiamo giudizi di cui non abbiamo competenza. Non siamo né innocentisti, né colpevolisti. La speranza è quella che al termine di questa indagine ci si avvicini il più possibile alla verità, ben sapendo che la verità assoluta probabilmente non ci sarà mai. Se ci sono provati elementi di colpevolezza vanno perseguiti i responsabili. Questo è il compito dei magistrati ma «i processi - come scrive una nostra lettrice - non si fanno certo sulle chat, né in piazza, né in televisione», né istigando all'odio nei confronti delle persone coinvolte.
Qualche domanda però vorremmo farla, soprattutto dopo la valanga di immagini, commenti e giudizi emessi da opinionisti, giornali e tv. Anche perché resta l'amaro in bocca per come è stata gestita la notizia. Un sequestro avvenuto sotto le telecamere certo avvertite tempestivamente mentre ancora i bambini erano nell'asilo nido.
Ad esempio non si poteva rinviare di una o due ore l'operazione - in attesa che tutti uscissero dall'asilo nido - per non traumatizzare genitori e bambini? Tanto avevano già atteso mesi!
Ma, si sa, ci sono sempre esigenze televisive. Molte televisioni quel pomeriggio erano già a Pinerolo per il delitto di Bruino e con una fava hanno preso due piccioni.
Con i tempi che corrono occorre anche ammortizzare i costi. Questa, almeno, è una verità provata ed assodata.

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Paola Molino