Quel puma tra realtà e fantasia

Sei avvistamenti in Ruata Ponsini a Cumiana, l'ultimo mercoledì scorso

«Sì, li ho visti. E da mamma mi auguro che qualcuno li catturi prima che possano diventare pericolosi». M.C., 43 anni, è convinta che gli animali che mercoledì scorso a mezzogiorno hanno attraversato la strada a lei e alla sua amica in via Vecchia di Piossasco all'altezza del bivio per Allivellatori siano i due puma di cui si parla da mesi.
È il sesto avvistamento in zona Ruata Ponsini segnalato ai Carabinieri di Cumiana da fine luglio a oggi. La descrizione è univoca: «Coda lunga quanto il corpo, la testa simile a quella di un grosso gatto, le movenze tipiche del felino. E il pelo rasato di colore marrone-rossastro».
Puma reale o psicosi? L'argomento divide. Da un lato i testimoni oculari, considerati attendibili dai Carabinieri (un agricoltore di Volvera e una donna di Cumiana non si sono mai parlati, ma hanno descritto lo stesso animale nello stesso luogo). Dall'altro il Corpo forestale che in una lettera al sindaco di Cumiana conferma di aver svolto le ricerche ma esclude la presenza di un felino di grossa taglia in zona. Sono innumerevoli i precedenti di avvistamenti di animali esotici rimasti senza riscontro. Uno su tutti quello della pantera a Settimo Torinese: il caso si sgonfiò in qualche settimana come una leggenda metropolitana.
Questa volta, però, c'è anche il presidente del Wwf Pinerolese tra quelli sicuri di aver visto un puma, o meglio uno e mezzo. Da quando insieme al suo cane ha avvistato a cento metri di distanza un animale adulto insieme al suo cucciolo, non si dà pace. Ha scritto a Provincia, Corpo forestale, sindaco e ora anche alla Procura della Repubblica. «Bisogna organizzare una battuta per catturarli vivi (secondo Accatino, si tratterebbe di due adulti con un piccolo, ndr)». A chi gli contesta il mancato ritrovamento di carcasse (un puma dovrebbe mangiare da uno a tre chili al giorno), risponde che «tutti gli avvistamenti fanno pensare ad animali addomesticati, non avvezzi alla caccia. L'ultima testimone ha detto che erano così magri che gli si potevano contare le costole».
Luciano Remigio del Centro recupero animali selvatici di Bernezzo non si stupisce del fatto che non si trovino carcasse: «L'ultimo puma che abbiamo catturato, a Cuneo città, si nutriva di gatti e nascondeva i resti sui tetti. Ma è un caso che risale a trent'anni fa, quando era più facile detenere animali esotici senza registrazione. Se nato in cattività, il puma sta nei contesti urbani, vicino alle case, difficilmente si spinge nei boschi o ad alta quota. In questo caso, secondo me, non c'è nessun puma».
Accatino si spinge a ipotizzare «la fuga dalla villa di un privato» (la passione per gli animali esotici ha una lunga tradizione nel Pinerolese). Eppure, più di un testimone ha detto che il puma poteva assomigliare… «ad un alano».

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Paola Molino