Il coperto? No, grazie

La ristorazione pinerolese e i prezzi "chiari"

È stata una nostra lettrice a lanciare la proposta: «Perché in tutti i ristoranti e pizzerie del Pinerolese non si decide, coralmente, di abolire il coperto e rendere i prezzi della ristorazione trasparenti?». Vai, scegli i piatti, i vini, e sai esattamente cosa spendi. Oggi, spesso, non è così.
Ognuno ha il suo "coperto": chi 1,50 euro, due, quattro, qualcuno sei. Non sono molti, nel Pinerolese, i titolari di esercizi di ristorazione che hanno abolito il coperto; anche perché costituisce sempre una certezza… Ma questo poteva riguardare il passato quando, ci ricorda la lettrice de "L'Eco", «il coperto costituiva il modesto pagamento di una piccola somma per gli avventori di osterie e trattorie che si portavano il cibo da casa ed usufruivano del posto a sedere».
Poi l'usanza è rimasta, e qualcuno - penso a Venezia o Roma - ha esagerato aggiungendo una serie di balzelli che in molti casi superano il 10-15 per cento del costo dei piatti consumati.
Lanciamo la proposta alle associazioni di categoria (Ascom, Cna, ecc.): abolite il coperto in tutto il Pinerolese e usate questa immagine per attrarre nuova clientela. Prezzi chiari, perfettamente trasparenti.

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino