"Fare squadra" altrimenti cadiamo nel ridicolo

Classe politica pinerolese ondivaga

Le premesse - in un momento in cui c'è una crisi economica che impoverisce il nostro territorio e mentre si parla di "Stati generali" che dovrebbero coinvolgerci tutti - non sono certo le migliori.
Nella grande Comunità delle tre zone montane e collinari del Pinerolese, si bisticcia per uno statuto e per una sede che dovrebbe accomunare invece di dividere. Per i Patti territoriali di zona continuano ad emergere divisioni profonde, senza senso, ma soprattutto senza alcuna prospettiva.
Avanti di questo passo non lamentiamoci poi se il Pinerolese viene marginalizzato. È la nostra classe politica - per onor del vero non è l'unica responsabile - che deve avere un ruolo più coeso, insomma "fare squadra" (come sta cercando di fare Lippi con la Nazionale). Altrimenti cadremo nel ridicolo.
Ma lancio un messaggio di speranza. C'è ancora tempo per ravvedersi, individuare prima ed attuare poi un Piano strategico anche con pochi obbiettivi, coinvolgendo gli enti pubblici tra di loro, e le parti sociali. Non una corsa all'individualismo più esasperato.
Come nel caso di Comuni che progettano interventi (è ad esempio il caso di asili nido) che non rispondono necessariamente alla domanda di un servizio sul territorio ma semplicemente sulla parziale disponibilità di contributi pubblici (leggasi soprattutto Regione). Poi, con il fiatone, vanno a cercare bambini da iscrivere perché si è costruito un asilo quando nessuno lo richiedeva.
Hanno tentato questi Comuni la strada del consorzio con altri Comuni confinanti? Vorrà dire che ogni tre Comuni - è una esemplificazione - si realizzerà un solo asilo nido, una sola palestra, un'unica biblioteca. Alla comunità costa meno spostarsi di qualche chilometro che non avere cattedrali nel deserto.
L'ultima speranza è che la classe politica potenziale, se c'è, esca allo scoperto e che nessuno, come accaduto negli ultimi vent'anni, le sbarri il percorso. A condizione che sappiano in che direzione andare, con un briciolo di umiltà e nessuna autosufficienza.

(intervista al presidente della Provincia di Torino Saitta "Gli Stati generali aperti a chi ha idee")

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Paola Molino