È iniziato il "dopo sindaco Catizone"

Nichelino, piccole e grandi manovre per la successione

NICHELINO – Svolta politica in Consiglio comunale e nell'assetto del centro sin istra a Nichelino: il gruppo consiliare di "Uniti per Nichelino" si unisce con quello del Pd. All’apparenza è un semplice matrimonio che, stando alle dichiarazioni ufficiali, «rafforza il Pd e dà un segnale di unità». Ma la chiave di lettura potrebbe essere un’altra: il Pd si sta preparando al dopo-Catizone, sindaco di Nichelino, e gli ex-componenti di UpN potranno eventualmente partecipare alle Primarie per l'individuazione del nuovo candidato/candidata a sindaco. Ma non è un po' presto? Se vi fossero elezioni politiche anticipate Catizone potrebbe spiccare già nel 2011 il volo per Roma e lasciare il posto vuoto.
E, intanto, la "scomparsa" dello scomodo UpN apre ai Moderati la possibilità di tornare alla carica per chiedere un secondo assessorato. Con l'assessore Renato Marando di Rifondazione (questa volta sarebbe il suo turno) che rischia il posto in Giunta.
L'unione di UpN e Pd era invocata da tempo: in pratica da quando Salvatore Buglio, ex-deputato e anima della nuova forza politica, e Carmen Bonino avevano creato UpN. Gli esponenti del Pd nichelinese non avevano visto di buon occhio che una tesserata organizzasse una lista civica. Da allora la presenza di UpN è sempre stata centrale nella politica nichelinese. Fino agli ultimatum delle settimane scorse. Il primo, «O con la maggioranza o con l’opposizione», l’ha lanciato Filippo D’Aveni, capo dei Moderati e vice-sindaco. Una frecciata che aveva lo scopo di spianare la strada verso l’assessorato al suo compagno di partito Nicola Emma. "Uniti per Nichelino", infatti, era un contendente per la palma di secondo partito della coalizione che ha sostenuto Catizone alle Comunali. Il secondo, «dentro o fuori il Pd» lanciato dal sindaco, che nei giorni precedenti aveva polemizzato con Buglio, che ora potrà rilanciare il suo pallino: una convergenza dei Comuni della cintura sud di Torino.
«Non entriamo in casa d’altri, ma faremo un percorso comune» dice la Bonino, che assicura: «La nostra scelta non è una risposta agli ultimatum». Il motivo infatti è da cercare altrove: «Abbiamo avuto dei ripensamenti, perché non volevamo che la fusione legittimasse un secondo assessorato ai Moderati». Secondo UpN, tra Catizone e il gruppo di D’Aveni c’era un accordo in tal senso, che ora è saltato.
Ma è proprio così? Il vice-sindaco sottolinea come la maggioranza debba trovarsi per ridiscutere la situazione «indipendentemente dal discorso degli assessorati, bisogna tenere conto degli equilibri politici perché i consensi parlano chiaro».
Anche Catizone alimenta l’ipotesi rimescolamento: «Il discorso rimane in piedi. Uniti per Nichelino non c’è più. Ne parleremo in maggioranza, la democrazia è fatta di numeri».

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino