Cavour, altre frane sulla Rocca

Allagato il centro, con lo straripamento del Rio Marone

CAVOUR - Mercoledì nero anche a Cavour. I violenti acquazzoni di una settimana fa hanno smosso nuovamente il fronte franoso in cima alla Scala santa, dietro la chiesa S. Lorenzo, sul versante Nord della Rocca. Migliaia di metri cubi di sassi e fango sono tornati a premere contro le prime abitazioni: non hanno retto le reti e i muri di contenimento realizzati nel 2008 e tonnellate di detriti hanno nuovamente invaso via al Castello, con lo sradicamento di alberi e lo smottamento di rocce. Medi e piccoli smottamenti si sono verificati anche in via Cavoretto e in via della Vetta, comportando la chiusura temporanea delle strade d'accesso al Parco.
A destare gravi preoccupazioni è stato anche l'improvviso straripamento, in pieno centro storico, del Rio Marone. Le acque torbide, già molto alte sin dalle prime ore del mattino, hanno superato improvvisamente il ponte di via Roma a metà pomeriggio e hanno invaso viuzze, negozi, abitazioni e cantine, arrivando fino in piazza Solferino. Immediata la chiusura della strada principale, dal semaforo di via Pinerolo a via Giolitti. Il sindaco Bertone: «La situazione è diventata gravissima verso le 18, con le acque che continuavano ad ingrossarsi. Solo verso la mezzanotte, il canale ha iniziato ad abbassare la portata, ma i danni sono stati ingenti». Il Rio Marone è straripato anche in via Leopardi di borgo Ghiacciaia ("strappando" anche un pezzo di strada) ed è stato rovinoso anche in frazione S. Agostino.
Sulle cause di questi allagamenti, l'assessore ai Lavori pubblici Chialvetto non ha dubbi: «Complici della pessima manutenzione dei canali di irrigazione sono i sempre più numerosi tratti di bealera intubati nelle zone agricole. L'acqua, durante le piene improvvise, non riesce più a disperdersi nei campi, durante il suo corso, e arriva diretta nei canali, ingrossandoli a dismisura e creando insidie pericolosissime quando questi attraversano i centri abitati».
In via Pinerolo, a tracimare è stato anche il Sambone, con danni ingenti ad alcune case del quartiere, compresi i magazzini della ferramenta al semaforo.
Dove le terre cavouresi confinano con il villafranchese, sono state le aziende agricole le più colpite. L'assessore Bertinetto: «Nelle frazioni di S. Agostino e S. Antonio il nubifragio ha allagato cascine, campi e prati: il mais è da riseminare e il maggengo non si farà». Le strade comunali e la provinciale che collega Cavour a Villafranca sono rimaste chiuse dalle 21 al mattino dopo. Cascine in ammollo anche in frazione Cappella del Bosco.
Chiuso per 24 ore il guado di Zucchea, quelli di Castellazzo e di Macello sono stati entrambi distrutti dalla corrente del Pellice. Il Comune ha chiesto lo stato di calamità.

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Paola Molino