Il redditometro sale in auto

Sulle strade pinerolesi Suv e camper, indici di capacità contributiva
Sempre più attenzione ai privati con tenore di vita non adeguato al reddito

Toh chi si rivede, il redditometro. Ve lo ricordate, era di moda qualche anno fa, poi non se n'è saputo più niente. Mai rottamato, negli ultimi tempi è stato rispolverato da Guardia di finanza e Ufficio delle entrate. Il Fisco infatti punta di nuovo sulla presunzione di capacità contributiva dei cittadini per individuare gli evasori. Significa che l'occhio indagatore torna a concentrarsi su quei beni di lusso che, per un po’ di tempo, erano stati sempre meno monitorati e tenuti in considerazione dall'Amministrazione finanziaria.

Un'inversione di tendenza voluta da Roma e che non risparmia nessuno. Se ne sono accorti gli automobilisti pinerolesi incappati negli ultimi mesi nella paletta tesa della Guardia di finanza, deputata dall’Amministrazione finanziaria a questo tipo di controlli.

«Stando alle disposizioni della Direzione centrale accertamento dell’Agenzia delle entrate - sottolineano gli uomini delle Fiamme gialle -, il redditometro costituisce, anche per il 2010 come già nei due anni passati, una linea di attività a valenza strategica nel Piano straordinario di controlli finalizzati alla determinazione sintetica del reddito complessivo delle persone fisiche. E noi, in questa attività, operiamo prevalentemente su strada, andando a rilevare e censire i dati degli automezzi e provvedendo poi a trasmetterli all’Agenzia delle entrate, che li inserirà nel sistema e, se riguardano beni indici di capacità contributiva, li utilizzerà per emettere l’eventuale avviso di accertamento».

Ecco quindi che, negli indirizzi operativi su prevenzione e controllo dell’evasione emessi dall’Agenzia delle entrate, oltre alle imprese ed ai grandi contribuenti un capitolo importante sta diventando quello delle persone fisiche, sulle quali opera il cosiddetto "Redditometro", strumento non nuovo nato nel lontano 1973 e rivisto nel 1992, che dà un peso ad ogni cosa che il cittadino possiede o utilizza.

Si tratta, in poche parole, di una presunzione di capacità contributiva collegata a fattori indice che prendono in considerazione, più che la "produzione" del reddito, il suo "consumo", cioè le spese sostenute per acquistare e utilizzare determinati beni e servizi o per incrementare il proprio patrimonio personale.

Il sostenimento di una spesa, sia in termini di disponibilità di specifici beni o servizi (uso di case, autovetture, impiego di personale di servizio, sottoscrizioni di polizze assicurative, ma anche disponibilità di aeroplani, navi e imbarcazioni da diporto, camper, motocicli, roulotte, cavalli da corsa o da equitazione, residenze in locazione stagionale o in multiproprietà), sia di incremento durevole del patrimonio del contribuente (acquisto di case, principali e secondarie, in Italia o all’estero, di azioni, obbligazioni, ecc.), rappresenta un parametro significativo della sussistenza di un reddito e della possibilità di rettifica da parte degli organi accertatori, qualora esso risulti essere incoerente con quello dichiarato dal contribuente.

Con un’attenzione particolare verso i nuovi indici di grandezza individuati nella circolare 1/2008 della Guardia di finanza, che riguardano, tra l’altro, il pagamento di consistenti rate di mutuo, i canoni per l’affitto di posti barca, le spese per la ristrutturazione di immobili e per gli arredi di lusso di abitazione, le quote di iscrizioni a circoli esclusivi, le rette a scuole private particolarmente costose, i viaggi e le crociere, gli hobby particolarmente costosi come i rally, la motonautica, il volo, ecc. Tutti dati che, secondo l’Amministrazione finanziaria, con il sempre maggior ricorso all’utilizzo delle banche dati dovrebbero confluire con più facilità nei computer del Fisco.

Ma come opera il redditometro e, soprattutto, quanto pesano i diversi beni o servizi che un contribuente utilizza?

«Il funzionamento è complesso ed è il risultato di una serie di calcoli che presentano moltissime variabili - spiegano in Agenzia delle entrate -. È anzitutto prevista una cifra tabellare da assumere quale spesa annua a titolo di mantenimento, rapportata al periodo di utilizzo dell’anno, un coefficiente moltiplicatore diverso a seconda della tipologia dei beni e dei servizi, con delle riduzioni che tengono anche conto della vetustà del bene. Una volta effettuata la somma dei valori reddituali, si addiziona l’eventuale incremento patrimoniale e si ottiene il reddito sintetico induttivo, che diventa soggetto ad accertamento qualora il reddito reale sia inferiore al 75 per cento di quello così determinato».

Proviamo a spiegarci con un esempio semplice, semplice: nel 2008 un contribuente, con casa in affitto a Pinerolo e con una residenza secondaria di 120 mq in proprietà in Liguria, è proprietario da due anni di un’autovettura diesel da 20 HP, ha una colf che utilizza per 520 ore annue ed ha avuto, negli ultimi cinque anni, 50mila euro di incrementi patrimoniali. Il reddito sintetico attribuibile con il redditometro è di 53.688 euro, con i seguenti pesi: l’auto "pesa" per oltre 29mila euro, la colf per 11.581, la casa in Liguria per 2.712 euro, gli incrementi patrimoniali per un quinto all'anno, ovvero 10mila euro. Con la possibilità di subire l’accertamento induttivo se il reddito reale scende sotto i 40.266 euro, ovvero il 75 per cento del redditometro.

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Paola Molino