Alle scuole di Garzigliana, ispezioni e timori di chiusura

Dall'Asl controlli sulla sicurezza degli edifici

GARZIGLIANA - L’ispezione dell’Asl nei locali della scuola dell’infanzia e della primaria si inserisce in un più ampio programma regionale di controllo degli edifici scolastici. Il sopralluogo, avvenuto qualche settimana fa, non ha ancora prodotto dati ufficiali, anche se sono state tracciate alcune linee guida. La maggior parte degli interventi richiesti riguarda l’ordinaria manutenzione (impianti elettrici, miglior ancoraggio degli arredi), anche se è stata fatta notare la presenza di barriere architettoniche. Per essere in regola, l’edificio deve permettere l’abbattimento degli ostacoli senza modifiche strutturali. Dal Comune tranquillizzano: si può installare un montacarichi che permetta ai portatori di handicap di raggiungere il primo piano del municipio, che ospita la scuola primaria. Al momento i tempi non sono certi, ma si pensa di sfruttare il periodo estivo per i lavori.

Parlando di scuola, però, non si può fare a meno di interrogarsi sul futuro dei piccoli plessi, come quello di Garzigliana. «Ad oggi sembra che per il prossimo anno non ci siano novità» assicura Pierfranco Manavella, preside dell’Istituto comprensivo di Cavour. Non nasconde, tuttavia, che la situazione meriti attenzione: «I requisiti da soddisfare sono duplici: da una parte il numero complessivo di allievi, che deve superare le 50 unità, dall’altra gli studenti per classe». Garzigliana non soddisfa il primo, e per la seconda questione è sul filo del rasoio. Un allievo in più o in meno potrebbe fare la differenza.

Manavella: «Non voglio creare allarmismi, ma è importante che si sappia che c’è la possibilità che lo stesso Ufficio scolastico provinciale (ex-Provveditorato, ndr) decida di chiudere la scuola perché mancano i numeri. Non dimentichiamo che per una trentina di bambini sono impegnati tre insegnanti curricolari, oltre a quelli di Religione e Inglese». Questo, aggiunto al fatto che i docenti sono assegnati al Circolo, e non alla singola scuola, complica la questione. «Lo stesso dirigente scolastico ha la facoltà di decidere la chiusura dei plessi qualora gli insegnanti assegnati non fossero sufficienti a coprire il monte ore». Tuttavia, almeno per il prossimo anno, queste ipotesi appaiono remote. Al momento la situazione è congelata, perché nessun ente locale ha preso posizione in merito. «L’unica certezza purtroppo sono i tagli stabiliti dalla legge 133 della Finanziaria del 2008, che continueranno a togliere risorse alla scuola» conclude Manavella.

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Paola Molino