Una classe di bocciati e delusi

Le reazioni a caldo dei candidati protagonisti e sconfitti
Bonansea: «Vittoria al fotofinish» – Clement: «Un disastro»Quasi sicuramente Cristina Corda, lusernese (Lega), prima esclusa, acccederà al Consiglio regionale. Nessun altro candidato pinerolese risulta eletto. Ecco le prime reazioni a caldo di alcuni protagonisti. Cellulari spenti o irraggiungibili ancora al momento di chiudere il giornale per Gilberto Giuffrida, Angelo Auddino, Alessandro Di Benedetto (Pd); Fernando Giarrusso (Verdi), Emilio Bolla e Salvatore Parisi (Pdl). Ecco le prime reazioni a caldo di alcuni protagonisti. Claudio Bonansea (Pdl): «Provo grande soddisfazione per la vittoria al cardiopalma dell'area moderata in Piemonte: siamo arrivati al fotofinish! Non posso dire altrettanto di quello che ho ricevuto dal territorio. Continuerò a lavorare in Provincia e a rappresentare il mio partito, laddove sono chiamato ad esercitare il mandato di amministratore». Fa una valutazione politica sul voto: «L'astensione sul centrodestra ha penalizzato soprattutto il Pdl, come le mancate preferenze: la gente si è lamentata perché alle Politiche non è più possibile dare la preferenza. Ma se in questa occasione, con il candidato che ha vissuto per mesi in mezzo alla gente, la preferenza gli è stata negata, cosa significa?». Elena Boiero (Idv): «Putroppo c'è la grande delusione di avere, innanzitutto, perso la Regione. Il partito di Di Pietro ha retto bene, ma la considerazione che faccio sul mio risultato è che non ho sfondato. Il lavoro non basta, a quanto pare. Lavorare seriamente non premia e il territorio non risponde. Servivano più parole?». Conclude con pragmatismo: «Prendo atto della volontà elettorale. Speriamo che la Lega riesca a governare in una situazione che facile non è. Vedremo quello che sanno fare». Berti Giuseppino (Moderati): «Il partito dei Moderati, a Pinerolo è andato bene, anche se non siamo strutturati. Per quanto mi riguarda sono soddisfatto». Le sue riflessioni toccano il "cannibalismo" tra i candidati: «Eravamo in troppi e alla fine ci siamo fatti la guerra contro. La conseguenza era prevedibile: nel Pinerolese non è stato eletto nessuno e restiamo un territorio debole». Sulla città: «A Pinerolo il Pd ha perso tantissimo: c'è da riflettere molto sulle prossime elezioni comunali, tra un anno. Cercheremo di elaborare una nuova strategia: il consenso politico che abbiamo ottenuto come Moderati deve far riflettere il centrosinistra». Magda Zanoni (Pd): «Sono soddisfatta del risultato eccezionale ottenuto a Cumiana, paese non a sinistra: quasi un plebiscito in mio favore. Bene anche a Pinerolo. Il problema non è quello dei tanti candidati; non ci siamo portati via i voti a vicenda. Semmai c'erano troppi partiti». Sulla sconfitta della Bresso: «Abbiamo sottovalutato il fenomeno Grillo: in Valle Susa ha straripato tra i No Tav!». Gian Piero Clement (Federazione della sinistra): «Un disastro. Dal punto di vista della Federazione, questa sconfitta va cercata anche nella perdita di quei voti di protesta raccolti da Bono. Per quanto mi riguarda, ringrazio gli elettori, ma il risultato non cambia la volutazione complessiva». Sergio Vallero (Sel): «Sono amareggiato, mia sconfitta a parte. Governare bene, senza sbraitare, indubbiamente non serve più: occorrono slogan. Ora, tutto il Nord è in mano alla Lega. Grillini responsabili, ma non solo la causa del flop della sinistra. Ora avranno l'opportunità di un confronto con la Lega che sicuramente li ascolterà», dice ironico. «La Bresso non ha capito in tempo che occorreva una mediazione. Sul territorio, il mio risultato è buono, ma non per il Sel». Cosa c'è nel futuro? «Dobbiamo preoccuparci di tornare a fare politica sul territorio e dare risposte alla gente. I candidati hanno invaso i mercati dell'ultimo mese: prima dov'erano?». Marco Bellion (Pd): «Avevo già intuito da tempo che sarebbe finita così: il successo della Lega era nell'aria. Il Pd deve ammettere errori e responsabilità, mentre Grillo ha affidato l'Italia a Berlusconi. Sul territorio i sindaci hanno lavorato bene, ma le valli hanno consegnato le istituzioni superiori ad una famiglia della Lega, i Corda. Continuerò a fare politica e mi batterò per cambiare il sistema elettorale con il Collegio uninominale».
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Paola Molino