Spettacoli: la scuola russa domina a Pinerolo
PINEROLO - Dopo le vittorie di Eduard Kunz nel 2008, di Alexander Yakovlev nel 2006 e di Ekterina Mechetina nel 2003, anche la sedicesima edizione del Concorso internazionale di musica "Città di Pinerolo", organizzata dall'Accademia di musica, è stata appannaggio di un'altra artista di origine russa attualmente residente in Spagna: Ilona Timchenko.
Particolarmente bello il colpo d'occhio domenica sera, al concerto dei vincitori, con il teatro che, saturo in ogni ordine di posto, raccontava di una città partecipativa, viva, appassionata.
Quest'ultima edizione del concorso, infatti, pur avendo mantenuto la sua tradizionale struttura agonistica a fasi, ha spostato la serata di gala dall'ovattata sala "Cerutti Bresso" dell'Accademia di musica al più capiente teatro Sociale per intraprendere un percorso, come oggi si dice, di natura interattiva. Un presentatore a suo agio nel ruolo, una breve prolusione della presidente di giuria Maria Tipo, la cinquina dei pianisti premiati chiamata ad un'esibizione di dieci-quindici minuti ciascuno, il voto del pubblico per mezzo di schede, un filmato girato in presa diretta durante i giorni delle selezioni, la premiazione nell'ordine di merito sancito a tavolino dai giurati, l'attribuzione del premio del pubblico.
Meritato il primo premio di 10.000 euro di Ilona Timchenko, che ha suscitato un entusiasmo composto con la coraggiosissima scelta di suonare il tremendo primo quaderno delle Variazioni su un tema di Paganini op. 35 di Brahms. Il pupillo del pubblico, il russo Pavel Kolesnikov, quarto premio per la giuria ma primo premio nel gradimento dei presenti, si è segnalato per l'impavida, sbarazzina lettura della Rapsodia ungherese n. 10 in mi maggiore di Liszt.
Ripercorrendo la graduatoria finale, seconda piazza per il diafano artista lituano (di natali russi) Gintaras Janusevicius, che ha unito agli sgargianti Etude Tablaux di Rachmaninov un orologio Cartier, meritato quale miglior esecutore beethoveniano durante il concorso, e terzo posto per il bolognese Pietro Beltrani con il suo terso Vallèe d'Obermann di Franz Liszt. Ha chiuso la classifica dei migliori, quinto classificato, il lettone Konstantin Semilakovs, davvero a suo agio nel novecentismo armonico de La valse di Maurice Ravel.
L'Accademia torna con la stagione martedì 16 alle 21 con il concerto dal titolo "Echi del passato nella musica contemporanea" del pianista Claus Christian Schuster.
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Paola Molino