Alta valle, la maratona del parroco di montagna

Tre Messe in tre ore, poi altre due
PRAGELATO - «Proseguiva il suo cammino, guardando a terra e buttando con un piede verso il muro i ciottoli che facevano d'inciampo nel sentiero…». È il lento don Abbondio descritto da Manzoni. Non si può dire la stessa cosa di don Mauro Roventi, parroco di Pragelato. Che velocissimo la domenica si sposta da una chiesa all’altra della valle per compiere il suo dovere. Cinque Messe celebrate in una sola giornata, di cui tre in tre ore. «Inizio alle nove a Borgata di Sestriere - racconta il “pie’ veloce” don Mauro - poi alle 10 in punto a La Ruà a Pragelato e alle 11 a Traverses». Al pomeriggio, «alle 15 scendo a Usseaux per la Messa delle 16 e alle 18 ritorno a celebrare quella serale nuovamente a Pragelato». Come per tutti i pendolari il problema del parroco sono traffico e parcheggi. Soprattutto in alta stagione quando le piazze e le vie sono stracolme di macchine degli sciatori o di coloro che si recano al mercato domenicale. Distanze da percorre, per forza con l’auto, dati i tempi strettissimi: otto i chilometri tra la chiesa di Borgata e il capoluogo pragelatese e tre e mezzo per raggiungere la frazione di Traverses. Ha mai pensato di non arrivare in tempo? «Trovo traffico soprattutto a Borgata al mattino in inverno e a scendere ad Usseaux quando c’è il rientro degli sciatori. Così parto presto. Meglio, perché prima della Messa riesco a parlare di più con i fedeli di Usseaux che incontro solo alla domenica». Ogni volta una tunica diversa da indossare, un altare da preparare e una predica da proferire che deve condurre alla riflessione ma non essere troppo lunga. Se mai ci fossero dei "bravi" intenzionati a intimorire don Mauro, difficilmente riuscirebbero a fermarlo, mentre la sua auto fa schizzare via i ciottoli.
Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino